Reality, but for who?, Spin-off di Unreal

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lallychan
view post Posted on 10/1/2012, 13:43




Autore: Lally-chan
Titolo: Reality, but for who?
Raiting: Nc17
Avvisi: OS - Introspettivo - Fluff
Note: Sequel N.2 di "Unreal" (Nella vita reale durante "Unreal")
Riassunto: ...tutti mi dicevano che era il mio vicino di casa, ma per me non poteva che rimanere mio fratello. Nonostante affermassero che avessimo diversi genitori, diverse vite e diversi connotati, io non potevo considerarlo in altro modo perché per me era troppo importante che fosse così.

Disclaimer: I Gemelli Kaulitz non mi appartengono in nessun modo.
Tutto ciò che è scritto di seguito è puramente inventato senza nessun riferimento alla realtà dei fatti,e niente di ciò che è descritto è a scopo di lucro.

***

Quando la luce che mi aveva abbagliato solo pochi istanti prima si dissipa mi ritrovo nuovamente nella via che stavo percorrendo per andare a casa come se nulla fosse accaduto in realtà.
Mi guardo velocemente attorno e mi chiedo subito cosa possa essere accaduto.
Forse il sole mi può aver dato alla testa.
Forse questo caldo mi ha fatto vedere qualcosa che non è realmente successo.
Forse è colpa dell' insonnia.
Ormai sono notti che non dormo come si deve; logorato da qualcosa che ormai non mi da più tregua.
Non c'è soluzione al mio problema, nessuna risposta possibile alle mie vicissitudini.
Sono uno sventurato; una persona senza più futuro.
Sospiro sconfortato e mi rincammino verso casa domandandomi quanto ancora riuscirò a resistere a questa situazione. Sto tentando di fingere tranquillità, qualcosa che ormai ho imparato a fare visto che sono anni che ci lavoro, ma più i giorni passano e più mi riesce difficile resistere alla tentazione di urlare al mondo il segreto che mi porto dentro qualsiasi cosa possa accadere poi.
E' snervante...stressante..ed influisce negativamente anche sulla mia patetica esistenza.
Perso nei miei pensieri non mi accorgo neppure di essere arrivato a casa.
Bill deve essere già tornato visto come è scappato da scuola con Andreas ed i suoi amichetti di cui quasi non conosco neanche il nome. Ormai passa più tempo con loro che con me, ma forse questo è un bene nonostante la cosa mi irriti non poco.
< Ciao mamma. > saluto mia madre appena comparsa sulla porta della cucina.
< Tom. > risponde lei. < Come mai sei tornato così tardi? >
< Mi sono trattenuto un poco di più a scuola ed ho preso l' autobus successivo. > dico per accontentare la sua inutile curiosità materna. < Bill è già arrivato? >
< Si, è salito in camera tua coi suoi amici. >
Annuisco blandamente alla sua affermazione e mi dirigo verso le scale pronto a salire per raggiungere "l' allegra combricola" riunita per chissà quale arcano motivo da mio fratello. Entro in camera mia e scopro che sono tutti li, seduti per terra o sul mio letto, intenti a parlottare amabilmente con Bill appollaiato sulla sedia della mia scrivania, centro dell' attenzione di tutti.
< Perché siete in camera mia? > domando già alterato, poggiando il mio zaino vicino al letto e guardando mio fratello che mi ricambia con uno sguardo stranamente ostile.
< Bill ci ha invitati qui per non so quale motivo... > commenta Andreas sulla mia destra.
< Il motivo c'è... > afferma mio fratello alzandosi dalla sedia. < ...e tu lo sai perfettamente. >
Lo vedo avvicinarsi a me e piantarmisi davanti con un viso corrucciato e particolarmente minaccioso.
Non capisco.
Perché sembra così arrabbiato?
Finché eravamo a scuola pareva tanto allegro.
Perché ora invece è così?
< Bill, non credo di capire... > biascico confuso.
Mio fratello emette una specie di sibilo di dissenso e mi afferra per i capelli strattonandomi verso di lui. Non riesco a capire neppure cosa stia realmente accadendo finché non avverto le sue labbra sulle mie; è un contatto tanto inaspettato e sconvolgente che rimango impietritito davanti a questo gesto, tanto che neppure mi spreco a respirare. Alla sua bocca delicata e carnosa si unisce la sua lingua calda e sinuosa che si impossessa della mia senza che neppure riesca ad impedirglielo.
Non ci posso credere; non sta succedendo davvero.
Mio fratello non mi sta baciando davanti ai suoi amichetti del cuore; non è possibile?!
Tento di divincolarmi mentre la sua presa sui miei capelli si rafforza bloccandomi in questa presa serrata che pare non voler far finire presto.
Mi sento quasi mancare.
Forse è la mancanza d' aria o lo sconvolgimento emotivo; ma credo di starmi sentendo male...veramente.
< B-bast-a... > riesco ad esalare, riuscendo a poggiare le mie mani contro il suo petto per spingerlo via da me. < ...fermati... > sembra quasi una supplica la mia.
< Perché dovrei? > domanda sfrontato lui, perfettamente tranquillo.
< Cazzo Bill, ma cosa ti è saltato in mente?! > mi riprendo parzialmente dallo shock.
< A me? > fa quasi il finto tonto.
< Si, a te! > urlo in preda ad una crisi di nervi.
< Mi sembra di averti avvertito al telefono di cosa avrei fatto. > afferma mentre io lo guardo sbigottito.
Ma di cosa sta parlando?!
E' forse impazzito tutto d' un colpo?!
< Tu non sai cosa dici... > balbetto esterrefatto avvicinandomi a lui e poggiando una mano sulla sua spalla.. < ...noi sai quello che fai... >
Mio fratello si scansa da me senza togliersi quello sguardo alterato dal viso; non capisco proprio come possa lui avercela con me visto che sono io quello che è stato praticamente aggredito.
< Io sarei quello che non sa quello che fa?! > ripete alterato, alzando il tono di voce. < Perché tu invece sei quello che sa tutto, giusto? > domanda retorico. < Quello che può giocare con le vite altrui, gettandole via quando più gli aggrada. >
< Bill, non so di cosa tu stia parlando. > mi ripeto perché davvero non lo capisco.
< Vorresti forse negare davanti a loro... > indica i suoi amici di cui mi ero quasi dimenticato. < ...che ci sia stata una relazione tra noi da anni?! > grida facendomi raggelare.
Ma cosa gli salta in mente di dire?!
Vuole farci forse finire in galera per incesto?!
< Bill! > grido fuori di me. < Come puoi dire una cosa tanto folle?! > non smetto di sbraitare. < Siamo fratelli! Non potrà mai eserci una relazione fra di noi! > urlo vedendo lui ed i suoi amici guardarmi straniti.
Cioé, se Bill mi bacia e nessuno proferisce parola e se io esterno il mio disappunto, per non dire sconvolgimento, allora hanno una reazione?
< Tu sei folle. > sento dire da mio fratello. < E' vero che fin da piccoli eravamo sempre attaccati e che i miei tentennamente nella nostra relazione devono averti segnato in qualche modo, ma considerarmi tuo fratello è troppo. > afferma quasi schifato superandomi e dirigendosi verso la porta.
< Di cosa stai parlando? > lo blocco nel corridoio prima che possa scappare. < Perché hai detto una cosa tanto brutta? > chiedo davvero confuso. < Non mi consideri forse più tuo fratello? > aggiungo vedendolo voltarsi nuovamente verso di me con un viso carico di pianto.
< Come fai ad essere così insensibile? > domanda retoricamente singhiozzando. < Dopo avermi mollato con assurde giustificazione ora accampi scuse poetiche sulla fraternità che da sempre tu hai fatto intercorrere tra noi? > continua quasi in un sibilo. < Cosa sono stato io per te? Un giocattolo da usare? Il vicino di casa sempre disponibile e pronto a soddisfare i tuoi bisogni? >
< Tu...io... > non so cosa dire.
< Non rimarrò un istante di più in questa orribile casa... > mi strattona per liberarsi dalla mia presa. < ...né accanto a te. > aggiunge con cattiveria. < Non cercarmi più. Non provare a venire da me o parlare coi miei genitori. > finisce mentre io non riesco ad inglobare le sue ultime parole. < Per te noi siamo morti; hai capito?! >
Lo guardo allontanarsi e sparire al piano inferiore senza riuscire a fare altro.
Cosa è appena accaduto?
***
Ho passato l' intera serata ed i giorni seguenti quel orribile lite a cercare di dare una risposta a quel che era accaduto, ma a poco sono valsi i miei sforzi nel capire in che cosa io sia finito.
Bill non era più tornato a casa dopo quelle sue crudeli parole e nostra madre non era parsa preoccupata di questa sua assenza visto che ogni giorno che passava mai parlò del suo secondo figlio quasi non esistesse per lei.
Fu forse per questo che dopo molti giorni d' attesa, convinto di star vivendo uno strano sogno o per meglio dire un incubo, le voletti parlare e lei mi stupì quasi più dello stesso Bill quel pomeriggio: oltre a professare di avere solo me come figlio, una vera bestemmia per il mio cervello, essa affermò con tutta tranquillità che mio fratello in realtà era il mio migliore amico nonché vicino di casa da ormai diec' anni.
Vicino di casa...
Anche Bill aveva usato parole molto simili quando mi aveva urlato addosso.
Anche lui aveva professato di non avere legami di alcun tipo con me se non una specie di amicizia che puzzava di un amore ormai in declino.
Non capivo perché tutti affermassero cose tanto assurde.
Non era possibile che la loro fosse la verità perché io sapevo bene chi fossi io o chi fossero per me loro.
Era come se tutti si fossero coalizzati per farmi perdere il senno; ma io non gli avrei dato la soddisfazione di farlo e forse anche per questo avevo deciso di non incontrare nessuno di loro, saltando la scuola e rimanendo nella mia stanza al sicuro da tutto e tutti.
Solo dopo quella strana ed insensata discussione con mia madre decisi che dovevo capire cosa stesse accadendo davvero, perché ormai era palese che qualcosa non andasse ed io avevo bisogno di capire chi stesse mentendo ed a quale scopo.
La cosa che poi mi turbava più di tutto era stato quel bacio.
Bill poteva affermare senza motivo di non essere mio fratello e di averlo fatto per qualche relazione che noi dovremmo avere avuto in passato, ma io sapevo per certo che mentisse per cui non sarei mai stato in grado di rimanere tranquillo dopo l' accaduto.
Non sarei mai stato in grado di dimenticare la sua bocca, le sue labbra, la sua lingua. Quel contatto era stato per me intriso di tanti di quelle sensazioni che ancora adesso sono turbato da quel che è successo: non posso credere ancora che l' abbia fatto.
So che probabilmente non mi parlerà mai, che anche riuscissi a vederlo non vorrà rivolgermi la parola; ma dopo giorni e giorni di intuili ragionamenti e dubbi ho bisogno davvero di qualche risposta e solo lui può darmele.
Per questo oggi, dopo questa mia segregazione autoinflitta, ho preso coraggio ed ho deciso di andarlo a cercare. Sono uscito di casa col sole che mi abbagliava da quanto non ero più abituato a vederlo nonostante stesse già calando all' orizzonte, e subito mi sono incamminato verso la via principale dovendo quasi subito fermarmi per una stranezza che solo allora avevo notato pesarmi addosso come un macigno.
Dopo quasi dieci minuti di sosta forzata, seduto sul cordolo del marciapiede, cerco di rialzarmi in piedi e rimango interdetto.
< Ma che cavolo... > dico guardando la casa abbandonata accanto alla nostra, una vecchia catapecchia che mi sono sempre chiesto perché non abbiano mai deciso di abbatterla, scoprendo che tutto è ora forché decadente.
Mi avvicino guadingo alla staccionata di legno, di un bianco quasi acciecante, e scorgo accanto all' entrata di quest' ultima una cassetta delle lettere con sopra inciso il nome della famiglia: Schwarz.
Ma...ma se fino ad una settimana fa questo era un rudere.
Come è possibile che la casa che conoscevo io ora sia diventata una villa praticamente nuova di pacca?!
Apro la porticina della staccionata ed avanzo in un giardino perfettamente curato fino alla porta della casa, di un verde pastello quasi intonato col prato. Osservo la porta bianco panna e mi domando cosa dovrei fare: suono o me ne vado via?
Quasi non riesco a riflettere che la porta si apre ed una donna di una trentina d' anni compare sulla soglia con un sorriso gentile ed estremamente cortese dipinto in viso.
< Tom. > mi saluta riconoscendomi, anche se io non ho idea di chi sia lei. < Che bello vederti. > aggiunge allegra, asciugandosi le mani sul grembiule che indossa. < Sei qui per vedere Bill? > finisce facendomi trasalire.
Come "...per vedere Bill"?
Bill è qui?
Nella casa dei vicini?
Ora che ci penso aveva detto qualcosa del genere quando mi ha urlato dietro.
Non può essere!
< Posso salire da lui? > chiedo col cuore in gola.
< Ma certo. > si sposta lei per lasciarmi lo spazio per entrare. < Dovrebbe essere in camera a fare i compiti. > asserisce tranquilla chiudendo la porta di casa e dirigendosi verso la cucina. < Sarà certamente felice di vederti. >
Assento nonostante non creda minimamente alle sue parole ben sapendo che non mi voglia vedere e mi avvicino alle scale che portano al piano superiore ancora titubante nel salire da lui.
Mentre salgo gli scalini, uno ad uno con una lentezza quasi impossibile, mi domando cosa stia accadendo e perché Bill stia in questa casa con questa famiglia che non conoscevo fino ad ora.
Arrivo sul pianerottolo e li mi domando quale possa essere la sua stanza perché non ne ho la minima idea. Avanzo verso la prima camera e busso non sentendo risposta.
Provo in quelle dopo e, arrivato quasi al fondo del corridoio, finalmente ricevo una risposta.
< Entra. > la sua voce raggiunge le mie orecchie mentre il mio cuore cessa di battere.
Cosa dovrei fare ora?
Poggio la mano sulla maniglia della porta e tremo leggermente angosciato di quello che potrebbe accadere quando vedrà che sono io quello che vuole entrare nella sua camera.
Raduno tutto la mia sicurezza e forza ed apro la porta della stanza ritrovandomi in un luogo che mai avevo visto in vita mia.
< Tu! > sento gridare da Bill che, steso sul letto, si alza di scatto e mi viene incontro minaccioso. < Esci immediatamente dalla mia camera?! > urla mentre io indietreggio verso il muro.
< Bill calmati per favore. > tento di dire. < Lasciami parlare. >
< No! > nega guardandomi con occhi furenti. < Non voglio starti a sentire! Non voglio neanche vederti! > urla apertamente
Cerco di non mettermi sul suo stesso livello e respiro profondamente prima di poggiargli le mani sulle spalle.
< So che sei arrabbiato con me, ma... >
Bill si scansa e mi penetra con lo sguardo.
< Ti avevo detto di non farti mai più vedere! >
< Non posso ancora accontertarti perché prima ho bisogno di parlare di tutto quello che è successo in questi giorni perché ancora non mi è chiaro il tuo gesto. > affermo serio ricambiando il suo sguardo.
< Cosa non dovrebbe esserti chiaro?! > torna a gridare.
Non riuscendo più a sentirlo, gli metto una mano sulla bocca e lo zittisco finalmente.
< Smettila di urlare. > dico piatto, non smettendo di guardarlo. < Non serve a niente farlo. > aggiungo. < Ti ho solo chiesto di poterti parlare; non mi sembra di domandarti tanto. > finisco togliendogli la mano dalla bocca.
< Non ho niente da dirti. > sibila malevolo come a volermi stuzzicare.
Mi sento assalito da una innaturale rabbia, qualcosa che mia avevo provato nei suoi confronti, e d' istinto lo afferro e lo sbatto contro il muro accanto al letto.
< Smettila di fare il bambino. > dico mentre lui mi squadra sconvolto del mio gesto. < Sia io che te sappiamo perfettamente di dover parlare per cui ora calmiamoci entrambi e cerchiamo di capire cosa stia accadendo. >
< Cosa avrei io da dover dire a te? > sputa sarcastico guardandomi torvo.
< Per esempio il motivo per cui mi hai baciato? > domando io serio; devo sapere perché l' abbia fatto.
Bill rimane imperturbabile e poi sorride disegnandosi uno strano ghigno sul volto.
< Ma come?... > comincia a dire non togliendosi quel irritante sorrisetto. < ...sei così sorpreso...anzi no, direi sconvolto...da un semplice bacio? > mi stuzzica.
Arrossisco senza poterne fare a meno e stupidamente abbasso lo sguardo dandogli così ragione.
< Ci siamo baciati per anni e fai lo schifato adesso? > chiede più serio. < Mi detesti e ripudi così tanto? > domanda con voce incrinata.
Rialzo lo sguardo, dilatando inconsciamente gli occhi.
< Io non ti detesto né ripudio affatto... > asserisco subito. < ...ma come tuo fratello non posso... >
Bill torna a guardarmi male.
< Perché cazzo continui a dire questa stupidaggine della fratellanza?! > alza la voce. < Ho capito che non mi vuoi più, ma continuare a imputarlo ad un tuo malato senso di famigliarità mi da il voltastomaco. >
Perché dice così?
Perché continua a negare di essere mio fratello?
< Di chi è questa casa? > chiedo allora cercando di capire cosa stia accadendo.
< Che domande del cavolo fai?! E' della mia famiglia. > risponde scocciato, quasi credendo che lo stia prendendo in giro.
< Tua famiglia? >
< Si, cazzo! > sbraita alterato. < Io, mia madre e mio padre! > aggiunge.
Come è possibile?
Perché Bill afferma di avere un' altra famiglia?
Cosa sta succedendo?
Che stia sognando?
Che la mia mente abbia creato questa specie di mondo parallelo dove mio fratello è solo un semplice amico?
Forse che ciò sia stato fatto per potermi dare una possibilità di essere felice? Di fare qualcosa che mia avrei potuto fare nel mio mondo per la natura del mio legame con lui?
< Tu sei... > balbetto tremando. < ...eri il mio ragazzo? > chiedo dubitando delle mie stesse parole perché appaiono così strane alla mia mente da parere impossibili.
Bill non risponde subito, scrutandomi un istante prima di farlo.
< A che gioco stai giocando Tom? > domanda sibillino.
< Dimmelo per favore. > mi ripeto volendo saperlo a tutti i costi.
< Questo è quello che credevo io. > afferma con tono sarcastico. < Pensavo che il nostro fosse un vero rapporto, di quelli che potessero durare per sempre; ma mi sbagliavo altamente perché appena mi sono tirato indietro alle tue richieste tu mi hai lasciato. >
Non so di cosa stia parlando.
Perché asserisce queste cose?
< Bill... > non so cosa dirgli. < ...se ti ho fatto male... >
< "Se mi hai fatto male"? > domanda retorico. < ...tu mi hai spezzato il cuore. > afferma con le lacrime agli occhi. < Mi hai usato e gettato appena non ti sono servito più! >
Avrei fatto una cosa simile?
Io?
< Bill, tu mi ami? > chiedo col cuore in gola.
E' una domanda che mia ha ossessionato per anni; qualcosa che avrei voluto sapere da molti anni.
< Mi sono innamorato di te dalla prima volta che ho visto quasi diec'anni fa e pensavo che per te fosse stato lo stesso; ma ormai ho capito che la mia era una vana speranza. >
Una lacrima gli solca il viso scivolando fino al mento, mentre il mio cuore si stringe fino all' inverosimile creandomi una dolorosa fitta.
< Ti prego, non piangere... > quasi supplico sentendomi male nel vederlo in questo stato.
< E' colpa tua se lo sto facendo! > mi accusa.
< Mi dispiace. > affermo sincero. < Per tutto quello che posso aver detto; per tutto quello che posso aver fatto. >
Bill trema davanti a me e tira su col naso.
< Come puoi essere tanto crudele prima e così gentile poi? > domanda. < Perché fai così? Vuoi giocare forse ancora con me? Ti diverte vedere come risponderò alle tue frecciatine?! >
Mai avrei potuto comportarmi come lui mi sta descrivendo.
Mai.
Non voglio che lui dica...che lui pensi una cosa del genere.
Ho passato la mia intera esistenza a nascondere il mio vero Io per non dovermi sentir dire simili cattiverie da lui.
Non so cosa possa essere successo, cosa lui creda che sia successo, ma non lascerò che mi odii; non lo sopporterei.
Senza lasciargli tempo di dire altro o di fare qualsiasi qualcosa, lo prendo tra le mie braccia e lo serro contro di me in un abbraccio.
Bill trema tentando di divincolarsi senza riuscirci ed io non mollo la presa su di lui per nulla intenzionato a lasciarlo andare via da me.
< Mollami! > si dibatte come un forsennato quasi disprezzasse questo contatto. < Lasciami andare razza di bastardo approfittat... >
Lo zittisco.
Non riuscendo più a sentire le sue crudeli parole lo traggo a me e lo bacio sperando che questo basti a calmarlo.
Sento il suo corpo bloccarsi immediatamente, tremare e rilassarsi improvvisamente tra le mie braccia come finalmente arreso alle mie richieste. Lo tengo stretto a me avvertendo le sue labbra sulle mie e mi sento morire dentro perché so che non avrei mai dovuto fare una cosa del genere anche se la sognavo da così tanti anni da non ricordare più bene quando in realtà.
Faccio durare quel semplice contatto di bocche solo per pochi istanti non volendo fargli credere di essere intenzionato ad approfittare di lui e sciolgo il mio abbraccio da sentendolo molto più calmo di quando sono entrato nella sua stanza.
< Perché... > mi chiede arrossendo leggermente ed indietreggiando verso la parete dietro di lui come a voler scappare dalle mie grinfie. < ...perché l' hai fatto? > finisce la domanda, poggiando indice della mano destra sulle labbra.
Arrossisco peggio di lui e mi ritrovo ad essere sinceramente in imbarazzo.
< Io... > balbetto.
< Non mi baciavi più così da quando abbiamo cominciato a frequentarci seriamente... > afferma con tristezza perché probabilmente sta ricordando un avvenimento di cui io sono all' oscuro.
< Non volevo costringerti mi spiace... > mi sento in colpa.
Lui dilata gli occhi e mi squadra dubbioso.
Non parla, mi guarda dritto negli occhi come a volermi leggere dentro senza quasi respirare.
Mi avvicino a lui sperando che non mi attacchi come già successo prima e lui indietreggia fino a poggiarsi al muro.
< Tu dei essere pazzo. > afferma, stranamente senza cattiveria. < Prima vuoi stare con me, poi mi molli come nulla fosse ed ora neghi tutto quello che è accaduto cercando in un modo che ancora non mi è chiaro di risistamare tutto. > continua. < Devi essere per forza pazzo o tutto questo non si spiegherebbe. >
Forse ha ragione.
Forse sto veramente diventando pazzo, ma non come crede lui.
< Bill... > lo chiamo per nome, avvicinandomi ulteriormente a lui e poggiando i palmi delle mani contro la parete su cui lui è già appoggiato. < ...io non so cosa stia succedendo, cosa sia successo in passato... > dico visto che lui crede che sia potuto accadere qualcosa tra noi. < ...ma di una cosa sono certo: non ho mai voluto in alcun modo ferirti o farti del male. > asserisco sincero. < Ho passato gli ultmi diec' anni della mia vita a credere di avere qualcosa che non andasse; a domandarmi perché ogni volta che ti stavo accanto il mio cuore cominciasse a battere più forte del necessario. Consapevole di provare qualcosa di più di quello che mi era concesso verso di te ho tentato con tutto me stesso di non dar retta alla voce che continuava a ripetermi che ti amavo. Per non ferire te, per non farti soffrire con i miei innaturali sentimenti d' affetto nei tuoi confronti ho preferito confinare quelle intense sensazioni che si irradiavano in me ogni qual volta ero con te, costringendomi a trattermi per non rischiare di rovinare tutto. Pur di starti accanto, pur di non essere disprezzato dall' unica persona a cui realmente tenevo, ho preferito soffrire io, perché per me la tua felicità è sempre stata al primo posto. > finisco sentendomi quasi più sollevato di avergli rivelato finalmente qualcosa che mi tenevo dentro da anni. < Baciarti oggi è stato l' unico errore che ho voluto commettere per sentirti mio anche solo per un istante. >
Lo guardo intristito, perché quello che sta accadendo è quello che per anni ho avuto paura che potesse succedere ed ora che sono qui a viverlo è come se l' incubo si fosse aihmè realizzato, e vedo il suo viso triste quanto il mio come se le mie parole l' avessero toccato.
< Davvero hai passato tutto questo? > pare credermi. < Davvero hai sofferto tanto per me? > sembra quasi stupito.
< Non potevo fare altrimenti. > affermo serio. < Ma non me ne pento se posso averti reso la vita più tranquilla. > sospiro sentendo di dovermene andare dopo questa confessione. < Scusami per qualsiasi cosa possa averti fatto. Dimentica ogni cosa e continua a vivere la tua vita come se nulla fosse mai accaduto. >
Abbasso lo sguardo e le mani dal muro, voltandomi verso la porta della stanza per andarmene via; non posso rimanere un istante in più in questa stanza con lui o mi metterei quasi certamente ad urlare.
Mentre cerco di arrivare alla maniglia della porta, sentendomi psicologicamente distrutto dalla discussione che abbiamo appena avuto, sento una mano trattenermi il braccio e strattonarmi indietro come a volermi trattenere più a lungo in questa piccola stanza che mai avevo avuto modo di vedere in vita mia.
Mi volto verso di lui, non capendo perché mi stia richiamando visto che è stato il primo a volermi mandare via, e lo vedo a malapena avvicinarsi a me prima di avvertire nuovamente le sue labbra contro le mie e le sue mani cingermi le spalle.
Rimango impietrito da quel gesto più che innaturale per me, qualcosa che non mi sarei aspettato da lui, e non riesco a comprendere perché mi stia baciando nonostante mi abbia urlato dietro per quasi mezz' ora dicendomene di tutti i colori.
Stupidamente, o forse perché voglio poterlo sentire fin nel profondo, chiudo gli occhi trovandomi alla sua completa mercé. Non so cosa possa volere da me, perché mi stia baciando; ma in questo momento non mi importa perché non avrei potuto avere nulla di più bello di questo.
Sento le sue mani lasciare le mie spalle e raggiungere il mio petto spingendomi indietro e facendomi quasi perdere l' equilibrio. Avverto la mia schiena toccare la parete dietro di me e il suo corpo avvicinarsi al mio mentre le sue mani dal petto si spostano sul mio viso, circondandolo fortemente quasi a volergli impedire di muoversi.
Tremo, sentendo la sua lingua insinuarsi in me e non riesco quasi a credere che questo stia accadendo. E' così morbida, così calda, così sconvolgentemente eccitante. Mi sento intorpidito, la mia mente si è praticamente svuotata facendomi finire in un limbo in cui esistiamo solo io e Bill.
Quasi smetto di respirare, tanta è la gioia che provo nell' essere qui con lui a condividere questo momento semplicemente perfetto, se non fosse che le sue labbra mi abbandonano improvvisamente riportandomi alla realtà.
< ...perché?... > domando con un filo di voce, cercando di riprendere fiato, quasi tentato di cadere a terra per le poche forze che mi sono rimaste dopo il suo improvviso gesto.
< "Perché", cosa? > chiede lui guardandomi con sguardo leggermente intontito.
< Perché mia hai baciato? > voglio sapere perché non riesco più a capirlo.
< Non avrei dovuto? >
Perdo un battito e trattengo il respiro.
< No... > balbetto arrossendo stupidamente. < ...non volevo dire questo... > mi giustifico senza motivo. < ...è che non capisco... >
< Sono io che non capisco... > asserisce lui con tono triste. < ...non riesco a comprendere come sia possibile che tu sia prima crudele e spietato nei miei confronti, tanto insensibile da disinteressarti della mia sofferenza, e poi tanto dolce e sentimentale da farmi ricordare come ti amassi tanto quando tutto andava bene. >
Sgrano gli occhi e non credo a quello che ho appena sentito.
< Tu, mi ami? > chiedo realmente stupito.
< Certo! > esclama senza preamboli. < Come se non te l' avessi mai confessato. >
Mi ha confessato il suo amore? A me? E quando?!
Non posso credere che lui mi abbia rivelato qualcosa che sognavo di sentirgli dire da sempre.
Questo deve essere proprio un sogno.
< Ed io dopo questo avrei cercato di allontanarmi da te? >
Bill mi guarda dubbiodo e poi sorride tristemente.
< Questo me lo dovresti dire tu. >
E' colpa mia.
Col mio comportamento l' ho fatto soffrire non accorgendomi di quanto soffrisse.
Cercando di nascondere il mio stesso io, il mio amore per lui, ho creato dolore inutile ad entrambi.
Sono stato un vero stupido.
Non ho capito che mi ricambiava e ho rovinato l' esistenza ad entrambi.
< Sono stato uno stupido. > sospiro sentendomi un perfetto idiota. < Un emerito idiota. >
Bill mi guarda e ride pacatamente, abbracciandomi.
< Almeno l' hai capito. > sorride a pochi centimetri da me. < Questo mi basta. > afferma tornando a baciarmi.
Non posso crederci.
Se avessi saputo che potesse essere tanto semplice, così facile poter rendere felici sia me che lui, non avrei fatto altro che rivelargli i miei sentimenti invece di tenerli dentro di me per così tanto tempo.
< ...mi spiace Bill...mi dispiace per tutto. > sibilo contro le sue labbra.
< Basta scusarti. > rimbecca lui prendendo il mio viso per potermi baciare nuovamente. < Non voglio più sentire scuse. > aggiunge perentorio. < Voglio solo che non giochi più coi miei sentimenti. > afferma abbracciandomi.
< Non lo farò. > asserisco serio stringendolo a me.
Bill alza il viso verso di me e sorride.
< Non sai quanto sia felice. > dice facendomi trasalire.
Cade uno strano silenzio tra noi, scandito solo dal sottile respiro di ognuno di noi e dal suo sguardo penetrante che pare star studiando e pensando qualcosa di assai complicato.
< Io... > comincia con tono serio, spostando la mano destra verso la porta della stanza chiudendola a chiave. < ...voglio fare l' amore con te Tom. > afferma mentre io spalanco gli occhi incredulo delle sue parole.
Non può star dicendo sul serio.
Questo deve per forza essere un sogno.
Lui non può starmi chiedendo una cosa tanto sconvolgente; non può.
Arrossisco ampiamente e non riesco a dargli una risposta tanta è la sorpresa per quella proposta mai sperata.
Bill sembra quasi sorpreso dalla mia reazione e mi si appiccica addosso cingendomi le spalle.
< Solo poche settimane fa mi volevi lasciare perché non volevo farlo con te ed ora rimani ammutolito dalla mia decisione di acconsentire alle tue richieste? > chiede con un sorrisetto complice.
< Io... > mi sendo il viso in fiamme. < ...non posso... > dico sentendomi sotto pressione.
< Non puoi? > sembra quasi stupito non scrollandosi da me ed invece appiccicandosi di più al mio corpo già tremente. < O forse non vuoi? > aggiunge con tono che mi pare triste.
< Non sai quanto lo voglia Bill... > tremo al pensiero delle sue parole. < ...ma non sono venuto qui per questo... > dico senza convinzione perché averlo così vicino non mi lascia di certo indifferente. < ...solo per capire cosa stesse accadendo tra noi... > lo allontano da me spingendolo via da me con le mani.
Bill indietreggia, parendo interdetto e non smette di guardarmi.
< Cosa ti succede Tom? > sembra calmo mentre pronuncia quelle parole.
Chiudo gli occhi e cerco una risposta a quella domanda.
< Nulla... > affermo cercando di mantenere una calma apparente.
Vorrei solo andarmene per non dover far perdurare questo momento così complicato e sconvolgente per me; non so quanto ancora potrò sopportare questa situazione.
< Non ti credo. > torna ad attaccare Bill quasi tentasse di istigarmi.
Cosa vuole da me?
Una qualche confessione?
< Cosa dovrei dirti? > chiedo allora retorico.
< La verità forse? > risponde inclinando il capo e guardandomi attento.
Osservo per qualche istante i suoi occhi, puntati su di me come a voler scavare fino alla mia anima pur di sapere tutto su di me, e sospiro sconfitto dalla sua insistenza più che palese.
< Non sai... > comincio a confessarmi tenendo il capo chino e gli occhi chiusi. < ...non sai quanto ti abbia desiderato durante questi anni; quanto abbia sognato di poterti toccare... > rialzo il viso, aprendo gli occhi e sfiorando la sua guancia con il dorso della mano. < ...di poterti baciare. > dico disegnando col dito indice il contorno delle sue labbra. < Non sai quanto abbia desiderato di poterti amare liberamente senza volermi nascondere a tutti... > finisco sentendomi quasi più leggero dopo aver esternato ciò che ho sempre provato; ciò che mi sono tenuto dentro da tutta una vita.
Bill mi guarda enigmatico, indecifrabile, e poi mi sorride alzando le mani verso il mio viso ed avvicinandosi a me baciandomi.
< Non pensavo avessi un simile fardello addosso. > sibila tra le mie labbra, poggiando la sua fronte contro la mia. < Non sapevo che potessi provare tali sentimenti per me. > afferma chiudendo gli occhi. < In tutti questi anni non avevo mai compreso quanto mi amassi. Sono stato uno stupido a credere che tu fossi solo un insensibile approfittatore che stesse giocando con me... >
Sorrido inconsciamente, trovando quasi strano essere ettichettato a questo modo, ed alzo le mani verso il suo viso rialzando anche quest' ultimo per poter avere ancora una volta la gioia di poter incrociare i suoi occhi.
< Quanto ho aspettato questo momento. > asserisco tornando ad impossessarmi delle sue bellissime labbra. < Il giorno in cui non mi sarei dovuto più trattenere con te... > respiro profondamente contro il suo viso. < ...che avrei potuto farti sapere ciò che ho sempre sentito senza aver paura di farlo. >
< Io non ho mai voluto che ti trattenessi... > risponde lui spostando le sue mani dal mio viso alle mie spalle per potermi abbracciare. < ...volevo solo che mi mostrassi quanto realmente potessi amarmi... > riprende a baciarmi.
Potrei morire in quest' istante; essere colto da un infarto e lasciare questo mondo senza alcun rimpianto.
Non avrei tristezza nel cuore.
Sarei sereno.
Me ne andrei felice di quest' attimo di perfezione che sto vivendo.
< Questo deve essere un sogno... > affermo cercando di riprendere fiato.
< Non la realtà? > sembra volermi stuzzicare Bill ridendo contro il mio orecchio.
Non so se siano le sue parole, o forse solo l' idea che esse creano in me a farmi tremare fin nel profondo; ma dopo quelle poche sillabe, sussurrate proprio vicino al mio orecchio come a voler essere udite solo e soltando da me, non riuscì a dare più razionalità ai miei gesti.
Senza dargli tempo di comprendere i miei movimenti, colpito quasi da un raptus di cui neppure io avevo realmente le redini, mi scosto dal muro su cui sono stato poggiato fino ad ora e, facendo un passo in avanti verso Bill, lo spingo con la mano verso il letto e lo faccio ricadere su di esso con un piccolo tonfo.
Mi metto immediatamente cavalcioni su di lui prendendo le sue braccia con le mie mani e, spingendole in alto accanto al suo viso, lo baciarlo come mai smetterei di fare.
Lui trema sotto di me, lasciandomi entrare nella sua bocca, e riesce se possibile a rendermi ancora più irrazionale stregandomi con la sua lungua afrodisiaca.
Allento la presa sui suoi polsi, sentendo le sue mani scivolare tra le mie e raggiungere i miei fianchi, e col poco giudizio che ancora riesce a resistere nella mia mente mi chiedo se stia facendo la cosa giusta perché non voglio rovinare quel poco di gioia che ho guardagnato in questo breve periodo.
< Bill... > respiro pesantemente cercando di reggermi sui gomiti mentre lui si blocca dall' accarezzarmi la schiena al di sotto della maglia che indosso. < ...tu mi desideri veramente? > gli domando serio e diretto, guardandolo con profondità in quei suoi magnifici occhi color nocciola.
Lui sorride ed annuisce subito stringendosi a me in un dolce abbraccio.
< Più di ogni altra cosa al mondo. > sibila nelle mie orecchie.
Vengo colto da veri e propri spasmi solo nel sentirlo. Non riesco ancora a credere di essere qui, tra le sue braccia, ad amarlo come ho sognato ogni giorno ed ogni notte di tutta la mia esistenza.
< Vuoi ancora fare l' amore con me? > gli chiedo tremando perché voglio che lui mi permetta di amarlo senza alcun dubbio.
Bill arrossisce lievemente ed annuisce ritirandomi a lui tornando a baciarmi.
Chiudo gli occhi per riassaporare meglio le sue dolci labbra sulle mie e mi chiedo solo per un istante come possa essere stato così sciocco da soffrire tutti questi anni nell' ombra senza cercare in alcun modo di provare a spiegargli ciò che provavo, come sia stato tanto sciocco da pensare di lasciarlo a qualcun' altro, come abba pensato di allontanarmi da lui.
Sono stato uno sciocco.
Un folle.
Solo ora che sono qui, con lui, in questo momento magnifico riesco a percepire quanto avrei potuto perdere.
Accarezzo il suo viso un istante prima di scendere lungo ogni linea del suo corpo ed arrivare ai suoi fianchi. Bill trema mentre le mie mani scivolano sotto la sua maglietta per carezzare la sua pelle calda e delicata e si muove leggermente sotto di me aiutandomi a fargli togliere quella t-shirt che volevo solo che sparisse.
Getto la maglia a terra, potendo finalmente vedere davanti a me quel petto che avevo sempre solo potuto vedere di sfuggita, e mi perdo nell' osservare quei lineamente perfetti che ho sognato di avere solo per me.
Comincio a baciare quella pelle liscia e vellutata, marchiandola al mio passaggio per renderla soltando mia e di nessun altro, e non mi fermo finché non raggiungo la soglia dei suoi pantaloni, ancora orribilmente legati a lui.
Respiro profondamente contro la sua pelle accaldato avvertendo il suo odore entrarmi nelle narici e drogarmi all' istante.
Mi sento intorpidito, stregato da lui; non posso più tornare indietro, non voglio farlo.
Mi rialzo un istante da quel corpo che non vorrei mai lasciare e mi levo la maglia sentendo improvvisamente le sue mani sfiorarmi le gambe e salire fino al mio bacino.
Abbasso lo sguardo su di lui scorgendo un malizioso sorriso dipingersi sul suo volto e non posso che ricambiarlo mentre le sue sinuose dita prendono a stuzzicare la fibia della mia cintura come a volermela togliere.
Tremo al pensiero che lui voglia spogliarmi e subito lo aiuto a levarmi i jeans che ancora indosso gettandoli senza troppi pensieri in terra volendo togliere anche i suoi il prima possibile perché non riesco più a resistere nel vederlo ancora vestito.
Sfilo quei pantaloni della tuta, stranamente così larghi rispetto a quelli che generalmente porta indosso quando è con me, sfiorando con essi la sua pelle tremante e torno finalmente a sovrastarlo già sentendo la sua mancanza.
Mi avvicino al suo corpo che mi trasmette un calore mai sentito in vita mia e tremo al solo pensiero di poterlo finalmente fare mio.
< Sei un sogno che si avvera. > gli sussurro all' orecchio facendolo squotere dalle mie parole.
< E tu un amore che si concretizza. > controbatte lui abbracciandomi e facendo collidere i nostri corpo in quel primo vero contatto profondo tra di noi.
La sua pelle sfiora la mia, l' accarezza col suo tocco, la fa bruciare in un istante polverizzando ogni dubbio, ogni pensiero, ogni inibizione che avrei potuto ancora avere addosso.
Potrei impazzire solamente avendolo accanto, eccitarmi fino al limite solo percependolo contro il mio corpo, e penso che Bill sia del mio stesso avviso perché l' erezione che avverto sfiorare la mia in questo momento è un chiaro segno del suo apprezzamento nei miei confronti.
Si sta eccitando per me.
Non riesco a credere che davvero possa riuscirci; ho passato tanti di quegl' anni a credere che se mi fossi confessato lui avrebbe provato schifo nel conoscere i miei sentimenti che percepire tutta questa attrazione ora mi sconvolge.
Stento ancora a crederci.
E' tutto così perfetto che pare irreale.
Torno a baciarlo passionalmente muovendomi contro di lui e lo sentendo tremare ed ansimare nella mia bocca sempre più eccitato dalle mie attenzioni per lui.
Il suo corpo improvvisamente si inarca contro il mio e si scontra contro la mia erezione già più che pronunciata e dolorante.
Sibilo con tono basso perché, nonostante voglia esternare ciò che sto provando con lui, non posso farmi sentire dalle altre persone presenti in questa casa e tremo fino alla punta dei piedi non resistendo più in questo stato di frustrazione.
Mi spingo verso il basso, raggiungendo i suoi boxer ormai veramente inutili addosso a lui, e velocemente decido di levarglieli rivelando finalmente anche la parte più intima dell' unica persona che abbia mai potuto amare.
Bill trema convulsamente e, anche se riesco a vederlo solo di scorcio vista la mia posizione, chiude gli occhi portando leggermente indietro la testa come a voler trattenersi dal lasciarsi completamente andare.
Lo osservo solo un istante, rapito dall' immagine del suo corpo nudo sotto il mio, e mi domando come la perfezione si sia potuta impossessare di lui tanto accanitamente da renderlo così bello ai miei occhi. Non posso che sfiorare ogni lineamento, ora perfettamente visibile alla mia vista: dalle spalle piccole e lisce al petto appena accennato ed ai fianchi sottili. Lo guardo tremare sotto i miei tocchi, muovendosi spasmodico voglioso solo di un poco di appagamento, e sospirare sempre più pesantemente quasi non riuscisse a ricevere più ossigeno dall' aria che lo circonda.
Sorrido, senza motivo, e mi chino solo un istante verso di lui per poterlo baciare rincontrando il suo sguardo ormai perso ed i suoi occhi ormai supplichevoli.
Lui che mi supplica.
Non avrei mai pensato, neanche nei miei sogni più proibiti, che Bill potesse supplicarmi di poterlo appagare sessualmente.
E' tanto eccitante avere un tale potere decisionale verso di lui che potrei venire soltanto guardandolo negl' occhi.
Gli accarezzo il viso sudato ed accaldato dall' eccitazione e torno a sorridergli amabilmente sentendo le sue mani lambire l' elastico dei miei boxer strattonandoli maldestramente per tentare di toglierli.
Mi alzo di poco per poterlo aiutare, sovrapponendo le mie mani alle sue ed abbassandomeli fino a levarmeli, e li getto felice di aver potuto liberare la mia erezione costretta in quei pochi e perfidi centimetri di tessuto, sentendo la fresca aria della stanza darmi un leggero conforto al mio pene dolorante.
Nudi entrambi ed estremamente eccitati l' uno per merito dell' altro, io e Bill ci scambiamo uno sguardo complice, d' intesa, con il quale decidiamo inconsciamente di porre termine a questo momento di amore e passione.
Prendo ad accarezzargli i fianchi, colti da spasmi di frustrazione ed eccitazione allo stesso tempo, e lentamente lo aiuto a divaricare le sue gambe sistemandomi tra di loro pronto ad entrare in lui.
Lo osservo solo un istante aspettando un tono d' assenso da lui e, ricevendolo come mi aspettavo, sorrido consapevole di star per realizzare il mio sogno più grande e mi chino verso di lui per poterlo baciare.
Le mie mani vagano sulle sue braccia e raggiungono le sue stringendole forte; voglio fargli sentire la mia presenza, fargli sapere che sono con lui e che farò il possibile perché lui non soffra a causa mia.
Bill risponde alla stretta e mi sorride dolcemente cercando di respirare il più normalmente possibile; ogni suo sorriso rivolto a me è come un istante di pura gioia che cancella ogni anno di dolore e solitudine.
Potrei voler di più in questo momento?
Sorrido a mia volta, volendo esternare il più possibile la mia felicità estrema, e prendo coraggio cominciando a spingermi in lui.
Bill trema e stringe forte le mani contro le mie spingendo le sue unghie nella mia carne lacerandola.
Sibilo con tono basso sapendo di dover sopportare questo piccolo ed insignificante dolore, nulla in confronto a quello che lui certamente starà patendo, e tento nuovamente di entrare in lui trovando molta fatica nel penetrarlo vista la sua naturale resistenza alla mia intromissione.
Mi fermo solo un istante, sperando che possa abituarsi alla mia presenza, ed intanto lo bacio passionalmente non lasciando neppure un istante le sue mani ormai praticamente serrate alle mie.
Improvvisamente sento i suoi muscoli rilassarsi contro il mio sesso e la sua lingua cercare bramosa la mia prima di esser costretto a riprender fiato.
Tremo fortemente, sentendo di essere ormai arrivato al limite, e mi separo dalla sua bocca per non rischiare di venire prima del tempo a causa di quelle labbra afrodisiache.
Respiro a sprazzi, avertendo il bisogno impellente di recuperare almeno un poco di ossigeno, e riprendo a penetrarlo con più vigore non avendo più la possibilità di fermarmi.
Ad ogni spinta sento le sue mani perdere presa sulle mie e il suo corpo contorcersi contro il mio fino ad irrigidirsi completamente e raggiungere il limite.
Avverto il suo seme colpirmi l' inguine e lo stomaco mentre la sua voce riempe la stanza e penetra nelle mie orecchie portandomi al limite in pochi istanti.
Vengo dentro di lui con un urlo basso e strozzato, non volendo farmi sentire che da lui, e ricado sul suo corpo sfinito e felice di ciò che ho appena condiviso; perché nella mia vita non avrei mai chiesto nulla più di questo.
Respiro a fatica, tentando di riacquistare l' ossigeno necessario a potermi muovere, ed esco da Bill stendendomi accanto a lui per riprendermi.
< Grazie. > dico senza fiato.
< Cosa? > chiede Bill piegando la testa di lato per guardarmi.
< Grazie di tutto. > gli rispondo sorridendogli e spostando una ciocca di capelli dalla fronte.
Lui sorride e prende con una mano il mio viso avvicinandolo al mio per baciarmi.
< Non mi devi ringraziare. > afferma contro le mie labbra. < E' una cosa che volevamo emtrambi. > non smette di sorridermi felice.
Lo vedo muoversi un momento e tirare su di noi un leggero lenzuolo di cotone.
< E' tutto così perfetto che non vorrei mai svegliarmi da questo stupendo sogno. > affermo guardandolo negli occhi e traendolo a me in un abbraccio condiviso subito dopo anche da lui.
< Sogno? > mi chiede lui accarezzandomi il viso. < Ma se sei ancora sveglio? > ride a bassa voce.
Rispondo con un sorriso ed assento chiudendo gli occhi e sistemandomi meglio sotto le coperte tra le sue braccia.
< Non voglio perderti... > dico già assopito. < ...perché ti amo più di ogni altra cosa al mondo. >
Lui mi accarezza i capelli e si stringe più forte a se mentre la mia mente mi abbandona pian piano gettandomi nel mondo dei sogni.
< Anche io ti amo Tom... > sento la sua voce come allontanarsi. < ...infinitamente... >
Non voglio addormentarmi, lasciarlo nonostante sia vicino a me.
Dopo aver raggiunto il paradiso, l' abbandonarlo così mi sembra quasi un affronto.
Vorrei non dover dormire per poter rimanere con lui almeno ancora un istante in più, ma sento di non poter resistere ancora per molto.
***
Quando mi sveglio la prima cosa che noto è la mancanza di Bill accanto a me.
Mi domando dove possa essere, perché non sia con me.
Che mi sia sognato tutto?
Mi guardo in giro e riconosco subito la camera che ho scoperto essere quella di Bill.
Osservo il mio aspetto e mi ritrovo a scoprirmi ancora perfettamente nudo.
Non può essere stato un sogno allora.
Mi alzo immediatamente dal letto, rivestendomi il più in fretta possibile nonostante il ritrovare i miei indumenti non sia molto facile essendo stati gettati ovunque, e mi precipito in corridoio diretto al piano inferiore.
Non appena arrivo in anticamera, ancora mezzo intontito, sento un leggero vociare proveniente da quella che credo possa essere la cucina e subito mi ci dirigo, sentendomi assai preoccupato di come potrò giustificare la mia presenza in questa casa.
< Tom! > mi sento chiamare da quella che Bill dice essere sua madre. < Ti sei svegliato. > sorride alzandosi dal tavolo in cui, con la famiglia, sta facendo colazione. < Ti sarei venuto a svegliare tra qualche minuto, ma visto che sei già qui accomodati e prendi quello che più ti piace. > mi fa segno di sedermi accanto a lei ed ad un Bill tranquillo e sorridente tutt' intento a gustarsi i suoi cereali nel latte.
< La ringrazio signora. > dico sedendomi intimorito nel mio posto.
< Ma di ché caro. > mi serve un caffè e delle fette biscottate. < E' bello poter fare colazione tutti assieme. >
Guardo la signora e assento blandamente domandandomi come possa sembrarle normale che sia rimasto tutta la notte nella camera di Bill.
Perché non mi chiede spiegazioni?
< Se sei preoccupato per tua madre l' ho avvisata io ieri sera. > parla nuovamente lei sorseggiando il suo caffé. < Quando Bill mi ha detto che ti eri addormentato sul suo letto stanco com' eri della faticosa giornata che gli avevi appena raccontato, sono stata subito d' accordo con lui di lasciarti li a riposare. >
Arrossisco stupidamente sentendomi in un perfetto imbarazzo e guardo la fetta biscottata che ho in mano preferendo lei alla famiglia che ho attorno a me.
< Mamma, noi ora andiamo a scuola. > si alza in piedi Bill facendomi segno di seguirlo.
Non me lo faccio ripetere e mi lancio quasi in anticamera salutando velocemente i signori Schwarz per defilarmi prima di sprofondare nel pavimento dalla vergogna che provo.
Esco da quella casa, vista per la prima volta solo ventiquattr' ore fa, e sento l' aria fresca della mattina restituirmi un poco di tranquillità che la colazione con la famiglia Schwarz mi aveva tolto.
Mi volto verso di Bill, che mi guarda solo un istante prima di incamminarsi per la via e lo seguo velocemente non capendo proprio cosa possa avere in mente.
< Bill... > lo chiamo cercando di raggiungerlo. < Bill, aspettami! > dico bloccandolo in mezzo alla strada.
Lui si volta a sospira chiudendo gli occhi.
< Cosa succede? > gli chiedo mentre li riapre. < Ho fatto forse qualcosa di male? > sono preoccupato.
< No. > asserisce lui negando col capo. < E' che... > sembra non trovare le parole. < ...sono felice... > afferma sincero. < ...che non so neppure come comportarmi. >
Sorride e mi fa mancare un battito.
Forse dovrei rispondergli, dovrei dirgli qualcosa di romantico, di appassionato, ma non riesco proprio a pensare ad alcunché.
< Tieni. > sento dirmi improvvisamente mentre mi porge un piccolo bracciale d' argento.
< Per me? > lo prendo in mano emozionato.
< E' una stupidaggine, ma volevo che l' avessi. > asserisce aiutandomi ad indossarlo. < Volevo dartelo il giorno in cui hai cercato di mollarmi, ma con quello che è accaduto non ne ho avuto più il modo. >
Boccheggio senza parole e tento di riprendermi dallo shock.
< Se la mia vita finisse in quest' istante... > dico guardandolo dtritto negl' occhi. < ...morirei felice perché tu sei riuscito a sconvolgermi completamente. >
Bill apre la bocca non emettendo fiato.
< Ti amo. > afferma qualche secondo dopo, avvicinandosi e baciandomi gentilmente.
< Anche io. > rispondo sincero, separandomi da lui solo un istante prima di rifarlo mio.
< Rimarremo assieme per sempre? > mi chiede cingendomi la vita e guardandomi con occhi quasi supplichevoli.
< Certamente. > asserisco serio riprendendolo a baciare.
Potrei non fare altro che baciarlo; solo quello per tutta la vita.
< Mi ameresti anche se fossi stato tuo fratello? > chiedo bisognoso di una risposta.
< Qualsiasi cosa tu fossi stato non avrei che potuto amarti. > afferma sconvolgendomi.
L' abbraccio immediatamente volendolo il più vicino possibile a me e chiudo gli occhi volendo godermi la sua presenza fino in fondo.
Sento un calore confortante avvolgerci ed una luce intensa circondarci completamente rendendo tutto vacuo ed evanescente.
Quando riapro gli occhi, stordito da quelle così famigliari sensazioni, mi ritrovo steso per terra nella stessa strada in cui qualche istante prima ero con Bill, nella stessa posizione della prima volta in cui svenni.
Mi guardo intorno frastornato e sento che, oltre l' assenza dell' unica persona che amo, qualcosa è nettamente cambiato.
Lo so.
Sono tornato a casa; il mio sogno è finito.

***

(...continua...)

Note dell' autrice: Evviva...ce l' ho fatta!!! XD
Scusate se ci ho messo una vita a postare, ma questi mesi sono stati davvero difficili per me e scrivere mi è stato difficile.
Adesso mi sto riprendendo.
Alla prossima...la storia non è finita qui!^____-

Edited by lallychan - 14/1/2012, 12:20
 
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PinaKaulitz88
view post Posted on 2/2/2012, 19:31




Tesoro, mi sono resa conto solo ora che hai postato ben due spin-off di Unreal *si autofustiga* recupererò al più presto.

Baci <3
 
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persefone87
view post Posted on 2/2/2012, 19:42




CITAZIONE
Adesso mi sto riprendendo.

:wub: :wub:
ecco svelato il mistero dell'altro tom, ora anche lui sa ciò che vuole! forse ha ottenuto il suo obiettivo più velocemente dell'altro tom, perchè il suo in parte era già avviato, lui provava già dei sentimenti per bill, quindi ha solo concretizzato il tutto! in entrambi i mondi sono destinati a stare insieme!!!
upo per la seconda parte!!
 
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Schuldig Innocence
view post Posted on 3/2/2012, 18:28




L'ho trovato bellissimo questo racconto e interessantassimo. Non so perchè ma sin dall'nizio avvertivo il bisogno di sapere cosa stesse succedendo dall'altra parte. Per me leggere questo è stato come fare un grande balzo in avanti nella "costruzione" di questo perfetto cerchio...
Giusto che continui, manca ancora un pezzo fondamentale per completare questa pefetta geometria.

Ti abbraccio forte.
 
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lallychan
view post Posted on 4/2/2012, 11:13




CITAZIONE (PinaKaulitz88 @ 2/2/2012, 19:31) 
Tesoro, mi sono resa conto solo ora che hai postato ben due spin-off di Unreal *si autofustiga* recupererò al più presto.

Baci <3

Don't worry!^__^

CITAZIONE (persefone87 @ 2/2/2012, 19:42) 
CITAZIONE
Adesso mi sto riprendendo.

:wub: :wub:
ecco svelato il mistero dell'altro tom, ora anche lui sa ciò che vuole! forse ha ottenuto il suo obiettivo più velocemente dell'altro tom, perchè il suo in parte era già avviato, lui provava già dei sentimenti per bill, quindi ha solo concretizzato il tutto! in entrambi i mondi sono destinati a stare insieme!!!
upo per la seconda parte!!

Potevi aspettarti qucos' altro da me?XD

CITAZIONE (Schuldig Innocence @ 3/2/2012, 18:28) 
L'ho trovato bellissimo questo racconto e interessantassimo. Non so perchè ma sin dall'nizio avvertivo il bisogno di sapere cosa stesse succedendo dall'altra parte. Per me leggere questo è stato come fare un grande balzo in avanti nella "costruzione" di questo perfetto cerchio...
Giusto che continui, manca ancora un pezzo fondamentale per completare questa pefetta geometria.

Ti abbraccio forte.

Ricambio l' abbraccio!

Comunque si, ci voleva che si conoscesse anche questa parentesi perché conoscere solo la parte riguardante tom A non sarebbe stato bello.
In realtà anche x il mondo A si poteva scrivere di più, ma a mio avviso si sarebbe caduti nella ripetizione. X questo mi sono decisa x una OS.
 
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Schuldig Innocence
view post Posted on 5/2/2012, 10:52




Buona domenica! Va bene così, è proprio quello che l'ha resa particolare e attraente il fatto di chiedersi cosa succedesse dall'altro lato. Generoso da parte tua scrivere le O.S. per soddisfare la nostra curiosità! XD
 
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lallychan
view post Posted on 6/2/2012, 17:39




CITAZIONE (Schuldig Innocence @ 5/2/2012, 10:52) 
Buona domenica! Va bene così, è proprio quello che l'ha resa particolare e attraente il fatto di chiedersi cosa succedesse dall'altro lato. Generoso da parte tua scrivere le O.S. per soddisfare la nostra curiosità! XD

Buahaha...e di che...a me piace farlo!^___-
 
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PinaKaulitz88
view post Posted on 16/2/2012, 20:20




Anche questo spin-off e pieno di sentimento e di emozioni :wub: è stato davvero bello poter leggere cosa accadeva nell'altro mondo, ma è più bello ancora vedere la felicità nel cuore di entrambi per un qualcosa che avevano sempre desiderato senza poterlo avere.
Bill, poi, mi ha fatto una tenerezza assurda :wub: e Tom ha imparato molto da quest'esperienza... L'amore non va d'accordo coi pregiudizi, e ora lui lo sa!
Complimenti :D
 
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lallychan
view post Posted on 18/2/2012, 12:51




CITAZIONE (PinaKaulitz88 @ 16/2/2012, 20:20) 
Anche questo spin-off e pieno di sentimento e di emozioni :wub: è stato davvero bello poter leggere cosa accadeva nell'altro mondo, ma è più bello ancora vedere la felicità nel cuore di entrambi per un qualcosa che avevano sempre desiderato senza poterlo avere.
Bill, poi, mi ha fatto una tenerezza assurda :wub: e Tom ha imparato molto da quest'esperienza... L'amore non va d'accordo coi pregiudizi, e ora lui lo sa!
Complimenti :D

Grazie Pina.
A me piace tantissimo trasmettere profondi e bei sentimenti. E poi non potevo farli soffrire troppo! XD
Adesso che tom è tornato nel suo mondo bisogna risolvere almeno un paio di incoglite...chissà se ne sarà capace...^___-
ho quasi finito il 3• spin off...attendete pazienti ancora in poco.
 
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8 replies since 10/1/2012, 13:43   234 views
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