Best "Friend's"(?) The First Time., spin-off di best friends.

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Memories
view post Posted on 16/1/2011, 15:16




Autore: memories1
Beta: qaffian-luvr
Rating: NC17
Genere: Comico, Fluff, Angst (poco poco), Lemon
Avvisi: AU, Twincest not related, Language
Riassunto: Ogni volta che si ritrovavano sopra un letto, iniziavano a scambiarsi effusioni, a strusciarsi l’un contro l’altro e a sfiorarsi, ma non riuscivano mai ad arrivare ad una conclusione. Cosa c'era di sbagliato in lui?

Importante: questo è uno spin-off di Best" Friend"(?). E' necessario leggere prima Best Friend per compendere riferimenti a personaggi e situazioni.




Disclaimer: I Tokio Hotel non mi appartengono come non mi appartengono Bill e Tom! Nessuno di questi fatti è accaduto realmente e tutto ciò che scrivo non è assolutamente a scopo di diffamazione o lucro , ma semplicemente frutto della mia fantasia!

<< Bill...>>
<< Tomi...>>
<< Mhm...Bill!>>
<< Tomi, ah!>>
<< Bill!>>
<< Tomi...Tomi...Tomi...>>
<< Mhm...>>
<< Tomi, no, no, no!>>
<< Come, no?>>
Bill si coprì il viso con le mani e sospirò pesantemente. << Scusa non ce la faccio. >>
Era la terza volta in una settimana che succedeva, la terza volta che Bill si bloccava. E Tom si era illuso pensando che Bill gli avrebbe permesso di infilare una mano nei suoi pantaloni.
Tom sbuffò e si buttò poco elegantemente dall’altra parte del letto, togliendosi dunque da sopra al moro.
Sempre la stessa storia.
Ogni volta che si ritrovavano sopra un letto, iniziavano a scambiarsi effusioni, a strusciarsi l’un contro l’altro e a sfiorarsi, ma non riuscivano mai ad arrivare ad una conclusione.
Puntualmente Bill si bloccava e lo implorava di fermarsi e lui, per rispetto e non perché volesse, si fermava e si scansava, dandogli modo di riprendersi e calmare il respiro.
La loro vita di coppia andava alla perfezione, andavano d’accordo, si amavano e condividevano molte cose, come quando erano semplici amici, ma c’erano altri confini, ben diversi dal baciarsi o dal camminare mano per mano, che ancora non avevano superato.
Come per ogni giovane di quell’età, il dramma era uno solo e sempre lo stesso.
Il sesso.
Per chi il sesso lo aveva già fatto il problema stava semplicemente nel rendere quel momento perfetto, dedicando ogni attenzione alla persona amata. Per chi era ancora vergine, invece, il dramma era doppio; non solo si doveva rendere il momento perfetto, ma bisognava anche varcare la soglia della timidezza e soprattutto quella dell’essere disposti a perdere la verginità, cosa che si prospettava oltre che molto imbarazzante, anche molto dolorosa.
Soprattutto se si parlava della verginità di un uomo tralasciando “l’organo anteriore”.
Per Tom la cosa era di fondamentale importanza in quanto, a differenza delle altre volte, si sarebbe ritrovato a fare l’amore con una persona che amava veramente.
Non si trattava della classica scappatella di una sera con la tipica ragazza disposta a farsi fare di tutto e di più, ma si trattava di Bill, il ragazzo che amava, totalmente inesperto su come muoversi e comportarsi.
Tom era fiero di essere il primo e anche molto gratificato da ciò, soprattutto dopo aver passato attimi di panico, con la paura costante che Bill si fosse concesso a Matt, quel povero idiota senza cervello che lo aveva preceduto.
E per “preceduto” si intenda il primo ad essere stato fidanzato con Bill, non ad averlo conosciuto o vissuto.
Su quello lui era il primo su tutti tranne che sui genitori del moro e se ne vantava.
Il fatto stava dunque, nel rassicurare Bill, andarci piano, cercare di aiutarlo a muoversi a prendere confidenza con sé stesso.
Tom era paziente, mai si sarebbe permesso di esercitare pressione sul moro o obbligarlo a fare cose che non voleva, ma sapeva pure che prima o poi sarebbe dovuto succedere, come in ogni coppia poi.
Non che per lui fosse una cosa di primaria importanza, ma era pur vero che qualche volta ne sentiva la pura e genuina esigenza.
E poi loro non è che le cose non le facessero. Loro le cose le facevano eccome.
Stavano ore sul letto a strusciarsi, a pomiciare liberamente, a sfiorarsi , a mordersi, ma il risultato era sempre lo stesso: Bill che si staccava, Tom che si buttava a peso morto al suo fianco e le loro erezioni costrette sofferenti all’interno dei boxer.
Bill provvedeva scappando in bagno e utilizzando il fai da te, mentre Tom si sentiva così incazzato da farsi passare l’eccitazione da solo.
Ovviamente non si incazzava col moro, non sarebbe mai stato così egoista, ma doveva ammettere che odiava doversi bloccare così e allora, per presa di posizione, non utilizzava nemmeno la sua cara e dolce manina.
Si chiedeva spesso cosa e dove sbagliasse.
Forse era suo compito quello di convincere Bill proprio perché lui certe cose le aveva già fatte e quindi il moro si aspettava una certa dimestichezza da parte sua, ma Tom non ci riusciva, soprattutto per la paura di sembrare troppo insistente e dunque far credere al suo ragazzo di volerlo fare per forza.
Insomma, la situazione, seppur scontata, si presentava più critica del solito.
Tom non si era aspettato che amare costasse tanto, anche se poi ne valeva la pena per tante altre belle cose.
Sospirò guardando il soffitto, mentre Bill, che poco prima era scappato a gambe levate verso il bagno, tornava di nuovo nella camera, fresco e profumato.
<< Tomi,>> disse timidamente, passando una mano sul piumone. << Mi dispiace.>>
Tom sorrise forzatamente.
Quando si trovavano in quella situazione, l’imbarazzo regnava sovrano e sembrava quasi che si conoscessero da appena due minuti.
<< Non preoccuparti,>> disse cercando di sembrare rassicurante, mentre si metteva dritto. << Non fa niente.>>
Bill gattonò fino a lui e lo abbracciò da dietro poggiando il viso sulla sua schiena << Non sei arrabbiato, vero?>>
Tom gli accarezzò una mano. << No, lo sai che non lo sono.>>
<< Ma sei deluso.>> concluse il moro, sospirando.
<< Nemmeno! Bill, davvero, non è così critico come sembra,>> lo rassicurò l’altro, accarezzandogli la testa e mettendosi in piedi. << Quando te la sentirai lo faremo, non devi pensare che questo conti troppo.>>
Il moro lo guardò dispiaciuto e giocò con una ciocca di capelli.
Tom si chinò verso di lui e lo baciò delicatamente. << Vado un attimo in bagno, tu stai tranquillo.>>
Bill rimase con lo sguardo basso e lo sentì uscire e subito dopo chiudere la porta del bagno.
Sbuffando angosciato si buttò con la faccia sul cuscino e urlò forte, attorcigliando le dita sulle lenzuola.
Perché non ce la faceva? Cosa lo bloccava?
Insomma, amava tantissimo Tom, era al sicuro con lui, avevano molta confidenza, e allora perché non riusciva a farci l’amore?
Sapeva che Tom era paziente, buono, e non avrebbe mai insistito , ma sapeva anche che aveva certe esigenze fisiche e soprattutto che riteneva il sesso di fondamentale importanza.
Si sentiva inferiore, non riusciva ad accontentarlo e forse un giorno si sarebbe stufato di lui.
Era un impotente.
Lui, faccia da schiaffi, super pieno di sé, era un tale pappamolla.
Quasi si vergognava a farsi vedere così piccolo e indifeso e incapace soprattutto.
Era così capace a fare il figo, a trattare gli altri con fare altezzoso, lo stesso Tom a volte, e poi si dimostrava una delusione sulle cose più importanti, come fare l’amore col proprio ragazzo che oltre ad essere bellissimo, super-buono e perfetto, era pure famoso per essere un ottimo intenditore di certe cose.
Dio, si sentiva così tremendamente incapace.
Era buono solo a fare la super-diva, ma poi a conti fatti era una sega vera e propria.
Doveva fare qualcosa per Tom, doveva cercare di superare quel blocco che aveva, doveva imparare a prendere confidenza con sé stesso e col corpo del suo ragazzo.
Aveva paura che Tom non avrebbe aspettato ulteriormente e che prima o poi lo avrebbe mandato a quel paese.
<< Vuoi qualcosa da mangiare?>>
La voce di Tom lo fece saltare dallo spavento e si girò colto alla sprovvista.
<< Scusa, ti ho messo paura.>> si scusò infatti quello sorridendo. << Ma cosa ci fai con la faccia sul cuscino?>>
<<< Ehm...mi stavo rilassando.>> blaterò Bill,alzandosi dal letto in fretta e furia.
Tom inarcò un sopracciglio ma non badò molto alla situazione. << Ok va bene, vuoi qualcosa da mangiare?>>
Bill rimase per un po’ immobile a contemplare il letto sgualcito ma poi alzò lo sguardo e fissò il suo ragazzo nella maniera più disinvolta che riuscì a simulare.
<< Credo di no, devo andare a fare una cosa.>> disse poi tempestivamente
<< Cosa devi fare?>> chiese l’altro curioso e soprattutto sospetto per l’atteggiamento del moro.
<< Devo comprare delle cose per mia madre e sono terribilmente in ritardo.>> disse quello trafelato e cercando di superare l’altro, che però lo bloccò per un braccio e se lo riportò davanti agli occhi.
<< Bill, cosa ti prende?>> chiese non ammettendo scuse.
Bill inarcò le sopracciglia e strattonò il suo braccio dalla presa di Tom. << Niente! Devo fare delle cose, ti sembra così strano?>>
<< Beh mi aspettavo che me lo chiedessi, ti avrei accompagnato volentieri.>> si giustificò quello, non capendo effettivamente cosa passasse per la testa del suo ragazzo.
<< Mhm...no devo farle da solo, ti annoieresti!>>
<< Bill io non mi sono mai annoiato con te.>>
<< Sì lo so,>> disse il moro, cercando di bloccare l’istinto di urlare “ fatti gli affari tuoi, devo fare una cosa da solo”. << Però vado di corsa e tu...ecco dovrai farti una doccia e prepararti, insomma ci metteremmo troppo, quindi perché non ti rilassi un po’?>> concluse sorridendo amabilmente, ma con la scritta “Falso” che gli lampeggiava esattamente al centro della fronte.
Tom batté le palpebre confuso, sentendosi preso per il culo all’ennesima potenza. Poteva vantare di conoscere abbastanza bene Bill da capire che stava sparando una cazzata dopo l’altra e questo lo preoccupava.
Perché Bill gli stava mentendo?
Era pur vero che ogni volta che si ritrovavano nei momenti del “sesso non riuscito”, il moro si rattristava e cambiava un po’ d’umore, ma questa volta si ritrovava di fronte ad un Bill quasi psicopatico e stranamente tendente alla schizofrenia, visto il modo in cui si stava agitando.
<< Quindi...>> riprese quello sorridendo sempre falsamente. << Ora vado altrimenti chi se la sente mia madre?>>
Detto questo si defilò superando il fidanzato e iniziando a correre per il corridoio.
<< Ti chiamo stasera verso l’ora di cena!>> urlò dal piano di sotto ma Tom non rispose.
Rimase solo lì, come un cretino, a fissare il pavimento con la testa piena di dubbi ma soprattutto paure.


Continuava a ripetersi che lui non si trovava lì davanti.
Non stava lì, fermo immobile come un babbeo, a guardare la sua immagine riflessa in quella vetrina.
Quello non era altro che un suo sosia, poteva giurare di non essere lui in persona.
Insomma cosa ci faceva lui davanti ad un videoteca in procinto di fare ciò che stava per fare?
Dio, a che livelli umilianti si era abbassato.
Sospirò cercando di farsi coraggio, e aprì la porta del negozio, facendo così suonare il campanello che segnalava l’entrata di un cliente.
Un tipo grassoccio al di là del bancone se ne stava appollaiato dietro ad un computer e lo guardava da dietro le lenti spesse degli occhiali che portava.
Bill sorrise cordialmente e si avvicinò all’uomo, contento del fatto che non ci fosse nessun altro al di fuori di lui, lì dentro.
<< Prego.>> disse l’uomo, chiedendosi perché quella ragazza non facesse altro che guardarsi intorno spaesata.
<< Ehm, salve!>> disse il moro imbarazzato.
<< Volevi noleggiare qualcosa?>> chiese l’uomo, vedendola con in mano la tessera del negozio.
<< Sì, certo.>> si affrettò a rispondere Bill, seriamente in difficoltà.
<< Hai già scelto cosa?>> domandò di nuovo l’uomo.
<< Mi chiedevo,>> iniziò il moro titubante, << se posso accedere alla sessione p-p...>>
L’uomo spalancò gli occhi, seriamente stupito. << Intendi dire porno?>>
Bill sussultò quasi a quelle parole, ma ormai aveva compiuto il fatidico passo e tanto valeva continuare ad umiliarsi spudoratamente.
<< Esattamente.>> sospirò sconfitto e con l’impellente voglia di morire.
L’uomo si stupì.
Quella ragazzina tanto dolce di parvenza in realtà era una piccola pervertita.
Quasi gli veniva da ridere.
<< Devi essere maggiorenne!>> disse, cercando di evitare di scoppiare in faccia alla ragazza.
Bill corrugò le sopracciglia e si sentì ferito nell’orgoglio. << Sono maggiorenne, ho diciannove anni.>>
<< Fa vedere la carta d’identità.>> ordinò l’uomo porgendo una mano verso di lui.
Bill sbuffò e prese il portafoglio dalla propria borsa, mentre un dubbio atroce iniziava ad assalirlo.
<< Ma sono cose private queste, giusto?>> chiese con una lieve vena di panico, fissando l’uomo.
<< Certo!>> rispose quello, mentre osservava il documento del moro.
Subito dopo spalancò gli occhi di nuovo, stupendosi per la seconda volta in soli cinque minuti.
Quando alzò lo sguardo si trovò di fronte al moro, il quale aveva una faccia piuttosto incazzata.
<< Mi aveva scambiato per una donna vero?>>
<< N-No figurati!>>
<< Sì certo bugiardo!>> ringhiò Bill, riappropriandosi del suo documento con fare poco elegante.
<< Ora posso entrare in questa fottuta sezione porno?>> chiese con la pazienza al limite.
L’omaccione annuì, ancora seriamente provato e staccò lo sguardo dal ragazzo solo quando lo vide varcare la tendina sopra la quale era segnalato “Vietato l’accesso ai minorenni”.
<< Guarda te che roba.>> bofonchiò scosso e subito dopo si riconcentrò sul suo computer.

Quando fu uscito dalla videoteca, si sentì davvero uno schifo.
Aveva dovuto subirsi lo sguardo esterrefatto di quel panzone anche quando si era reso conto che il porno che aveva noleggiato non era etero ma gay.
Che diamine gli aveva detto il cervello?
Come aveva potuto pensare che quello di guardare un film porno gay sarebbe stato un giusto metodo per sbloccarsi e capire certi procedimenti?
Dio, se solo Tom se ne fosse accorto, glielo avrebbe rinfacciato a vita.
Nemmeno lui, così esperto di film porno, si sarebbe mai azzardato a noleggiare una roba simile.
Bill si premurò accuratamente di nascondere il dvd nella sua enorme borsa e si diresse verso il suo motorino più in fretta possibile, come se stesse effettivamente scappando da qualcuno.
Il tempo che ci mise per arrivare a casa non contò nemmeno due giri di lancetta, talmente la fretta e l’ansia.
Si fiondò dentro casa, ritrovandosi la madre davanti agli occhi e fu costretto a frenare, lasciando la nuvola di fumo dietro di sé, per evitare di rovinarle addosso.
<< Dove vai così di fretta?>> chiese la donna, accigliandosi.
<< Devo studiare, devo studiare!>> si giustificò lui, appendendo giacchetto e casco sull’appendiabiti.
<< Ma non eri da Tom? E poi avevi detto che non ci saresti stato tutto il pomeriggio.>>
<< Sì lo so!>> annuì il moro, baciando la madre su una guancia. << Ma abbiamo appena scoperto di un esonero che avremo a breve e il tempo stringe quindi prima inizio e meglio è.>>
Detto questo superò la madre e si diresse verso le scale.
<< A proposito,>> si sbrigò ad aggiungere prima di salire, << potresti non disturbarmi? Sai com’è, perdo la concentrazione.>>
<< Va bene.>> annuì sua madre leggermente sospetta. << Stavo giusto uscendo a fare un po’ di spesa.>>
<< Perfetto>> annuì Bill, pensando che forse Dio esisteva veramente.
<< A dopo allora.>> disse in fretta e subito dopo già era all’interno della sua camera


<< Ok Bill calmati!>> sospirò tra sé e sé con le mani leggermente tremanti.
<< Il pisello lo hai presente, il culo pure, quindi non c’è bisogno di scandalizzarsi, sono cose naturali, che molti fanno e se la gente continua a farlo non è poi così doloroso, no? Come ogni cosa, bisogna solo sbloccarsi e poi, “Vai col tango! Iniziano le danze!”>>
Senza esitare e dopo essersi auto-convinto, accese il televisore e infilò il dvd nel lettore apposito, attendendo che il menù gli si presentasse davanti.
Non sapeva che esistessero film porno con trama, era convinto che fossero tutti composti solo da continue scopate e ansimi e invece quel film aveva davvero una trama complessa dietro.
Effettivamente a lui interessava poco anche perché, se non fosse stato per proprie esigenze, nemmeno avrebbe affittato un dvd del genere. Lui aveva solo bisogno di...sbloccarsi e magari vedendo come funzionavano certe cose, avrebbe constatato che non era poi così terribile.
Il problema suo era prettamente fisico, la sua paura era il dolore, non il sentimento.
Amava Tom, lo sapeva, e stavano insieme ufficialmente già da tre mesi. Senza poi contare tutto il tempo trascorso da migliori amici, che gli aveva permesso di conoscere Tom a tal punto di fidarsi completamente di lui, anno dopo anno, sempre di più.
In più il problema era l’imbarazzo.
Non ricordava nemmeno quando era stata l’ultima volta che Tom lo aveva visto in boxer, anche perché quando erano al liceo, Bill si era sempre rifiutato di fare educazione fisica e dunque non era nemmeno più entrato negli spogliatoi. Senza contare poi che essendo gay, provava anche un certo imbarazzo a doversi spogliare davanti ai suoi compagni.
Deglutendo angosciato, premette “Inizio Film” e sospirò chiudendo gli occhi e preparandosi mentalmente a ciò che stava per affrontare.
Mandò avanti circa la prima mezz’ora di film, realmente disinteressato alla trama, e premette di nuovo Play quando vide i due protagonisti dentro la camera da letto.
Doveva essere uno dei momenti decisivi.
Insomma i protagonisti in camera da letto, luci soffuse, musichetta mista tra il sexy e il romantico e sguardi dannatamente eccitati scambiati tra i due ragazzi.
Deglutì e si posizionò più dritto sul letto, pronto per la battaglia psicologica che stava per combattere.
Spalancò leggermente la bocca quando, dopo un bacio mozza fiato tra i protagonisti, uno dei due iniziò a baciare il petto dell’altro, scendendo fino al fantomatico punto X ancora ricoperto dai jeans.
Il protagonista che si trovava in piedi, premette leggermente il viso dell’altro sulla sua erezione intrappolata, e quello vi strusciò sopra il naso e in seguito le labbra.
Bill sentì l’istinto di coprirsi gli occhi con le mani e arrossì furiosamente.
Per lui era già troppo quello, figuriamoci il seguito.
Molto cautamente aprì di nuovo gli occhi e sussultò sconvolto quando vide che la scena era cambiata a velocità impressionante.
Ora uno dei ragazzi stava succhiando avidamente il pene dell’altro, pompando velocemente, aiutandosi con la mano e staccandosi solo poche volte, non per prendere fiato, ma per lambire con la lingua il contorno dell’erezione che aveva davanti a sé.
Bill emanò un gemito mozzato, ritrovandosi poco dopo a piantarsi una mano sul cavallo dei pantaloni, con l’esigenza di massaggiarsi. Era davvero troppo.
Ma quelli furono “gli ultimi pensieri famosi”, perché la scena cambiò di nuovo e questa volta i due se ne stavano nudi uno sopra a l’altro a strusciarsi come due ossessi.
Le loro erezioni si scontravano in continuazione e parole sconnesse uscivano dalle loro bocche.
Bill sentì la gola seccarsi, non si era nemmeno reso conto quand’era che i due si erano spogliati totalmente.
Gli sembrò come se un pezzo del film fosse stato tagliato.
<< Dio santissimo!>> imprecò , infilando totalmente la mano all’interno dei boxer.
Il vero colpo al cuore sopraggiunse nel momento in cui il protagonista “dominante”, girò poco delicatamente a pancia in giù l’altro ragazzo, il quale subito dopo si tirò leggermente su, ritrovandosi praticamente a carponi.
Dopo pochissimi attimi, tra i due, iniziò una vera e propria scopata, col ragazzo sopra che strattonava per i capelli quello sotto, entrando e uscendo da lui a velocità incredibile agli occhi di Bill, il quale questa volta continuava a muovere su e giù la mano lungo la sua erezione, con l’esigenza di vedere di più, con l’esigenza di vedere i due protagonisti fottersi fino a morire per mancanza di fiato.
Stava morendo con tutta quell’eccitazione e il pensiero di aver fatto bene a noleggiare quel film lo travolse sempre di più, facendogli addirittura ripromettere che lo avrebbe fatto di nuovo.
Man mano che la cosa andava avanti, lui continuava a masturbarsi imperterrito, gemendo anche ad alta voce, potendoselo permettere visto che sua madre non c’era.
E quasi andando a tempo con i protagonisti del film, venne nella sua mano nello stesso istante in cui i due conclusero la loro stremante cavalcata, accasciandosi sfiniti l’uno sull’altro.
<< Dio santissimo...>> esalò sfinito, gettandosi a peso morto sul letto.
Doveva togliere quel film immediatamente, altrimenti alla prossima scopata si sarebbe ritrovato a masturbarsi di nuovo fino a che il suo corpo, già magro, non si fosse decomposto sul suo stesso letto.
Infatti si affrettò a spegnere tutto, riposizionando il dvd nella sua custodia e rendendosi conto solo dopo di come non avesse risolto un emerito cavolo.
Quel film era servito solo ad eccitarlo ma non aveva posto fine al suo problema.
Sarebbe stato più sensato, da parte sua, affittare un film d’amore, dove vi era la tipica protagonista con la solita paura della prima volta ma che dopo una serie di avvenimenti, si convinceva di quanto fosse dannatamente innamorata e alla fine riusciva ad aprirsi (in tutti i sensi) al proprio uomo, rendendosi conto di quanto le cose venissero naturali.
Così il dolore sarebbe stato sostituito dal piacere e lei, felicemente, avrebbe stretto il suo ragazzo fra le braccia.
Detta in breve avrebbe dovuto affittarsi “Tre metri sopra il cielo”.
<< Quanto sono coglione!>> blaterò tra sé e sé, passandosi una mano tra i capelli.
Poco dopo però, sobbalzò colto alla sprovvista, perché il campanello di casa suonò.
Con fare imbronciato si diresse in corridoio e scese le scale svogliatamente.
Eppure aveva specificato a sua madre di non disturbare e allora perché non si era portata dietro le chiavi?
Senza nemmeno guardare lo spioncino, aprì meccanicamente la porta ma gelò sul posto quando vide Tom di fronte a lui invece di sua madre.
Solo in quel momento si rese conto, che senza volerlo, era sceso con il dvd ancora in mano e il suo cuore perse all’incirca 1000 battiti tutti insieme.
<< Tomi.>> disse teso, mentre si portava con nonchalance le mani dietro la schiena.
<< Posso entrare?>> chiese Tom, seccato, visto che Bill non si accingeva a farsi da parte.
<< C-Certo!>> disse quello, scansandosi ma mantenendosi sempre frontale al proprio ragazzo.
Tom tossì nervoso e si tolse la felpa, poggiandola sul divano.
<< Stavi aspettando qualcuno? Ti ho visto deluso quando hai scoperto che ero io alla porta.>>
Bill scosse la testa energicamente. << No Tomi! Credevo fosse mamma.>>
<< Ah giusto!>> annuì l’altro. << Pensa l’ho appena incontrata, stava andando a fare la spesa.>>
Il moro annuì ma subito dopo gli venne in mente che se ne era andato da casa di Tom dicendogli che avrebbe dovuto comprare delle cose per sua madre.
Che avessero parlato per strada?
<< Pensavo dovessi comprare qualcosa per lei. Ah, dimenticavo! Non sapevo che avessimo un esonero a breve.>> disse infatti Tom, guardandolo intensamente negli occhi.
Bill si sentì tremare da capo a piedi, incapace di formulare qualsiasi frase che potesse salvarlo da quella situazione.
Che le bugie hanno le gambe corte è risaputo, ma non credeva così TANTO corte.
<< Veramente...>>
<< Posso sapere perché mi dici le cazzate?>> chiese Tom, senza farlo nemmeno parlare.
<< Te ne sei andato di punto in bianco, inventandoti una stronzata dopo l’altra e il bello è che hai pure pensato che ci sarei cascato come un idiota.>>
<< Tomi veramente io...>>
<< Cos’hai dietro la schiena?>>
<< Cosa?>> chiese Bill, facendo finta di cadere dalle nuvole.
Tom si avvicinò a lui << Cos’hai dietro la schiena?>>
<< Nulla!>> si affrettò a rispondere il moro, indietreggiando.
Tom sospirò passandosi una mano sugli occhi. << Bill cosa cazzo stai facendo? Da quando mi nascondi le cose?>>
<< Io non ti sto nascondendo nulla e poi, anche se fosse, non puoi pretendere di sapere ogni singola cosa che faccio.>> disse il moro, con fare sicuro di sé.
<< Ok, forse hai ragione.>> si arrese Tom, annuendo e lasciando perdere la questione.
Bill sospirò silenziosamente, felice che Tom non avesse insistito, ma non si rese conto che invece, il suo ragazzo, si era avvicinato lentamente e che con uno scatto era riuscito a portargli un braccio avanti e a rubargli il dvd dalle mani.
Che idiota ad aver pensato che si fosse arreso così facilmente.
<< TOM RIDAMMELO!>> strillò come un ossesso, cercando di bloccarlo.
Tom ghignò e si dimenò cercando di scrollarsi di dosso il moro, quando quello gli si avventò letteralmente addosso continuando a mollargli cazzotti su un fianco, pur di riappropriarsi del dvd.
Tom, palesemente più forte, riuscì a liberarsi in un battibaleno e dopo essersi allontanato ulteriormente, dedicò attenzione all’oggetto di cui Bill rivendicava la proprietà e la gola gli si seccò immediatamente.
Bill nel frattempo si era bloccato al centro del salone, ormai rassegnato.
Tom lo aveva appena scoperto e lui voleva morire.
Infatti l’altro tenne gli occhi spalancati, mentre leggeva il titolo del film e ancor peggio ne osservava la copertina, dove due uomini erano in un letto insieme, avvinghiati.
Lentamente alzò lo sguardo verso il suo ragazzo guardandolo sconvolto.
<< St-Stavi guardando un porno?>>
Bill incrociò le braccia al petto e guardò verso la finestra, sentendosi avvampare come un pazzo.
<< Bill!>> lo chiamò Tom, avvicinandosi a lui.
<< Cos’è? Puoi guardarli solo tu?>> chiese il moro, indignato.
<< Beh no!>> rispose, ovviamene, Tom. << Ma non ci credo che tu sia andato via di casa mia per guardare un porno.>>
<< Beh, è così, adesso me lo ridai per favore?>> disse Bill, guardandolo torvo e allungando una mano verso di lui.
<< Se lo stai facendo per...>>
<< Non lo sto facendo per niente, Tom! Niente!>> urlò il moro, strappando il dvd dalle mani del proprio ragazzo.
Era incazzato nero e si sentiva super umiliato. Voleva dissolversi su se stesso in quel momento.
<< Credevo volessi vedere come funzionano le cose.>> disse Tom sinceramente, pensando di aver capito cosa turbasse tanto il suo ragazzo.
<< Beh ti sbagli!>> obiettò Bill impuntandosi << Avevo la semplice voglia di spararmi una sega.>>
Tom si accigliò. << Hai bisogno di un porno per farlo?>>
<< Tom senti!>> sbraitò Bill, stavolta davvero spazientito. << Fatti gli affari tuoi ok? Non deve interessare a te perché, come e quando voglio spararmi una sega, chiaro?>> disse lasciando perdere la finezza.
Tom guardò le sue scarpe da ginnastica e si morse un labbro. << Certe cose potremmo farle insieme, credo.>>
Bill avvampò e sentì una scarica elettrica attraversargli tutto il corpo.
<< Sarebbe bello farlo insieme.>> disse di nuovo Tom, guardandolo negli occhi.
Il moro sospirò pesantemente e tornò a guardare verso la finestra, incapace di sostenere lo sguardo del proprio fidanzato.
<< Scusa, magari ti ho messo in imbarazzo.>> disse poi Tom,scuotendo la testa e giocando col bordo della sua maglietta.
<< Ma vorrei solo farti capire che per sbloccarti non c’è bisogno che guardi queste cose.>>
Non ricevette alcuna risposta dal moro che continuava a non degnarlo di uno sguardo, anzi sembrava seriamente interessato ad ispezionare in lungo e in largo il vetro della finestra del salone.
<< Ok va bene,>> sospirò, << Ti lascio alle tue cose allora.>> disse, indicando con lo sguardo il dvd nelle mani di Bill.
<< Ci vediamo domani.>> concluse, prendendo la sua felpa da sopra al divano e dirigendosi verso la porta.
Ci furono alcuni secondi di silenzio, in cui sperò che Bill si degnasse almeno di salutarlo con un gesto della mano. Ma non lo fece.
Rassegnato, non esitò ancora e uscì di casa battendosi la porta alle spalle.
Bill nel frattempo sospirò, e si buttò sul divano a peso morto, imprecando.

<< Non ho fame.>>
<< Tesoro non hai mangiato nulla.>>
<< Ho detto che non ho fame.>>
Bill si alzò da tavola, lasciando la maggior parte della cena nel piatto.
Con fare passivo, si diresse verso le scale e se ne tornò in camera sua chiudendo la porta a chiave.
Oltre a sentirsi in imbarazzo per la figura di merda fatta con Tom, si sentiva desolato e depresso ma soprattutto convinto che non avrebbe mai e poi mai fatto l’amore con il ragazzo e che questo, prima o poi, lo avrebbe lasciato, stufo del suo comportamento da cretino.
Perché aveva così paura?
Continuava a non capire.
Se la gente continuava a fare sesso, voleva dire che non era poi così terribile, anzi piaceva parecchio.
E allora perché, perché, perché?
Accese il computer con fare svogliato e non appena il desktop con tanto di icone gli si presentò davanti, un’idea ancora più stupida di quella avuta in precedenza gli balenò nella testa.
Entrò su Internet e digitò sulla pagine web “Vorrei fare l’amore con il mio ragazzo, ma ho paura “ e si stupì quando notò che non fece nemmeno in tempo a finire di scrivere la frase, che nella casella di ricerca già era comparsa la frase per intero.
Allora qualcun altro aveva porto questa domanda.
Allora non era l’unico.
Si sentì sollevato in parte e smise di ritenersi un caso disperato, perché anche qualcun altro si trovava nella sua identica situazione.
Senza esitare, entrò immediatamente nel sito in cui era segnalata la domanda e attese con impazienza che la pagina Web si aprisse.
Vide che erano state date parecchie risposte, messe in ordine dalla migliore alla peggiore e decise che aveva tutto il tempo del mondo per poter leggere e valutare la migliore a sua detta. Dopo pochi minuti si ritrovò a battere disperatamente la testa sullo schermo del computer, stufo di leggere sempre le solite risposte scontate e fiabesche.
“ Vedrai che verrà tutto da sé, sono cose che vengono naturali, non puoi prefissarti come farlo, devi solo seguire il cuore e l’istinto.”
Un’altra diceva: “Fai come me! Stringi i denti e impreca mentalmente. Ti aiuterà a scaricare la tensione =)”
<< Fanculo.>> sospirò Bill, dopo averla letta.
Un’altra ancora “ In quel momento abbraccialo forte e capirai di amarlo così tanto da essere felice di fare quello che stai facendo.”
Ma lui era felice di farlo e abbracciava forte Tom anche quando non scopavano.
Che cazzo c'entrava quella risposta idiota?
Rassegnato arrivò fino alla fine della pagina, ma l’ultima risposta fu quella che attirò maggiormente la sua attenzione.
Era un ragazzo anonimo e diceva: “ Io l’ho capito qual è il tuo problema! Tu hai paura del dolore! Secondo me, il metodo migliore è essere brilli in modo da capire e non capire allo stesso tempo, ma almeno così rompi il ghiaccio e la prossima volta sarà la seconda e il peggio sarà ormai passato.”
Bill si morse il labbro a forza.
Quella sì che era un’idea con i fiocchi.
In parte sapeva che era davvero triste, perché uno dovrebbe starci con la testa nel momento in cui fa l’amore con il proprio ragazzo, ma comunque sulla risposta c’era scritto “brillo” e non “fottutamente ubriaco” e dunque avrebbe capito lo stesso.
L’unica cosa sarebbe stata che avrebbe avuto semplicemente il corpo e la mente più leggeri e quindi meno sensibili a certe sensazioni.
Sì, forse poteva farlo. Doveva solo fare in modo di rimanere cosciente, senza alzare troppo il gomito, e soprattutto cercare di non partire di cervello, altrimenti Tom si sarebbe accorto di tutto.
Chiuse la pagina Web e spense automaticamente il computer.
Il giorno dopo avrebbe visto Tom solo la sera, doveva andare da lui dopo cena, come d’accordo.
Sospirò tremolante e si mise al letto, portandosi le coperte fin sopra la testa.
Doveva farcela.


Tom pensò che la sua idea potesse essere carina.
Dopo il piccolo disguido avuto con Bill, tra l’altro per una stupidaggine, quello poteva essere uno dei metodi migliori per chiarirsi e “fare pace”. Anche se la loro non poteva considerarsi una litigata.
Aveva comprato il profitteroles in pasticceria, sapendo esattamente che era il dolce preferito di Bill e aveva comprato anche dello spumante.
Effettivamente non avevano nulla da festeggiare, ma era passato in pasticceria e una serie di idee gli erano saltate per la testa, quindi non ci aveva trovato nulla di male a comprare uno spumante, anche se non vi era nessuna festa.
A tratti si spaventava.
Da quando lui e Bill si erano fidanzati era diventato particolarmente smielato.
Non che non tenesse a Bill, anzi anche prima era così premuroso, forse anche di più, ma adesso era come se non volesse mai smettere di sorprenderlo e quindi quando compiva un gesto del genere si sentiva impaziente come non mai, per vedere la reazione del suo ragazzo.
Se ripensava a qualche mese prima, gli veniva da ridere.
Quando aveva iniziato a formulare certi pensieri su Bill, aveva cominciato davvero a spaventarsi di brutto e si era vergognato di aver solo immaginato o sognato certe cose.
Ora invece, tutto gli sembrava logico e giusto.
Va beh, era innamorato e punto, non che ci fossero dubbi a proposito.
E proprio per questo ora se ne stava seduto sul divano, attendendo che Bill lo raggiungesse al più presto.
Forse qualcuno lo aveva ascoltato e infatti il campanello di casa suonò.
Tom corrugò le sopracciglia. Eppure non aveva sentito il motorino di Bill.
Non abitavano lontanissimo. Che fosse venuto a piedi?
Fischiettando qualcosa di inventato sul momento, si diresse verso l’ingresso di casa e aprì la porta, vedendo l’immagine di Bill ferma davanti a lui.
<< Ehi, ciao!>> lo salutò, sorridendo allegro.
Ma ciò che ricevette, fu il moro che gli scoppiò letteralmente a ridere in faccia.
Tom sorrise divertito. << Che è successo? Che ho fatto, ora?>> chiese, sapendo quanto Bill fosse di facile risata.
<< T-Tomi, oddio, oddio.>> rise il moro, tenendosi lo stomaco con una mano.
Tom sgranò gli occhi sorpreso, afferrando Bill per un braccio e facendolo entrare dentro casa, pur di evitare che la gente delle ville vicine assistesse a tutta la tiritera.
<< Bill posso sapere cosa ti prende?>> disse ridendo anche lui, talmente lo coinvolgeva la risata dell’altro.
Il moro si tolse il giacchetto trafelato e lo buttò sul divano, girandosi poi verso il suo ragazzo, con le braccia spalancate come a volerlo abbracciare forte.
Tom si avvicinò a lui, abbracciandolo e continuando a non capire il motivo di tanta allegria.
<< Ehi Bill.>> lo chiamò, cercando di farlo parlare ma il moro, una volta scioltosi dall’abbraccio, iniziò a guardarsi intorno con aria sorniona e le guance leggermente arrossate.
<< Mhm...Il profitteroles , buono!>> gracchiò avvicinandosi al tavolo, immergendo un dito sulla panna in cima e portandoselo alla bocca.
Tom trovò piuttosto sexy quel gesto e vedendo l’espressione in cui Bill lo compieva per la seconda volta, sentì qualcosa surriscaldarsi nel suo basso ventre.
<< Ottimo direi.>> disse di nuovo il moro, questa volta però afferrando un’intera pallina del dolce e mettendosela in bocca per intero.
<< Bill, così ti strozzerai.>> intervenne subito Tom e infatti l’altro sgranò gli occhi, battendosi una mano sul petto e cercando di tossire.
<< Cristo!>>
Tom intervenne immediatamente e intimò al suo ragazzo di sputare dentro un tovagliolino e quello eseguì subito l’ordine, liberandosi del pezzo di dolce che gli impediva di respirare.
Dopo aver offerto quel tremendo spettacolo, scoppiò di nuovo a ridere, come se fosse stato divertito da ciò che era appena successo.
A quel punto Tom capì che qualcosa non andava. Bill rideva isterico, con gli occhi totalmente sgranati, e le vene del collo pericolosamente gonfie.
<< Bill, per favore.>> disse, afferrando il moro per un braccio e obbligandolo a sedersi sul divano.
<< Che diamine hai fatto?>>
<< Oh Tomi...>> squittì Bill, avvicinandosi a lui e piantandogli un bacio umido sulle labbra.
<< Quanto, ma quanto, mi arrapi!>> disse con voce sensuale, scattando verso il suo ragazzo e salendogli sopra a cavalcioni.
<< Facciamo sesso, ora.>> sibilò sulle sue labbra, spingendo il bacino verso di lui.
Tom sgranò gli occhi e sentì la gola seccarsi tutto d’un botto, mentre il moro continuava a muoversi su di lui, scatenandogli una reazione a dir poco faticosa da trattenere.
Non sapeva cosa gli fosse preso, ma qualsiasi cosa fosse si prospettava molto eccitante.
Preso dall’istinto più genuino, si fece avanti, baciando il moro sulle labbra e buttandolo sul divano, sovrastandolo.
Bill tirò una delle sue corncrows e continuò a baciarlo avidamente, respirando dentro la sua bocca.
Fu a quel punto che Tom percepì qualcosa di strano.
Bill puzzava maledettamente d’alcool.
Poteva sentire la sua bocca sapere di vodka e chissà quale altro intruglio.
Mosso da un moto di disgusto, staccò le labbra da quelle del moro e lo guardò accigliandosi, mentre quello si sporgeva verso di lui, con le labbra semiaperte, come se Tom in quel momento fosse l’unica sua fonte di respiro.
<< Bill, hai bevuto?>> chiese quest’ultimo guardandolo sospetto.
<< Io? Bevuto? Ma no!>> gracchiò il moro, scoppiando subito dopo a ridere come un pazzo.
Tom strinse i denti e si tirò su, staccandosi definitivamente da lui.
<< Bill perché lo hai fatto?>>
<< Suvvia Tomi!>> blaterò Bill sventolandogli una mano davanti.<< Vieni qui!>> lo implorò tirandolo per la maglietta.
<< No!>> si oppose quello, schiaffeggiandogli la mano che lo strattonava. << Smettila.>>
<< Tomi!>> scattò immediatamente Bill, quando lo vide alzarsi e allontanarsi dal divano.
<< Vieni qui.>> mugugnò come un cagnolino raggiungendolo e accoccolandosi a lui.
<< Bill a volte vorrei proprio sapere cosa cazzo gira dentro quella tua testa da bambino deficiente.>> urlò Tom scuotendolo per le spalle.
Bill rise e subito si liberò da quella presa, riavventandosi sul proprio ragazzo e leccandogli una guancia.
<< Tomi, mhm...facciamolo ora!>> lo implorò, passandogli le mani sotto la maglietta.
Tom sbuffò, cercando in tutti i modi di divincolarsi dalla presa del moro, che sembrava in quel momento aver acquisito una forza mai posseduta.
<< Bill, no.>> disse stremato, una volta che fu riuscito a scollarselo di dosso.
<< Non voglio farlo se tu stai così, capisci che non sei in grado di ragionare? È una cosa importante questa.>> disse cercando di mantenere la calma.
<< Ehi!>> sbraitò Bill, puntandogli un dito conto. << Io ragiono benissimo!>>
<< No, tu non ragioni benissimo invece. Perché non ti rilassi e ti bevi un bicchiere d’acqua?>>
<< Tomi sei uno stronzo.>> lo insultò Bill, spingendolo e guardandolo malissimo.
<< Come puoi dirmi una cosa del genere? Io vengo da te, ti do tutto me stesso e tu mi respingi!>> disse, muovendo pericolosamente il labbro inferiore.
Ecco. Tom lo sapeva che il momento sarebbe arrivato.
Tipico della sbronza. Attacco di risate incessanti e poco dopo chiusura mentale verso il mondo e acuta depressione.
<< Bill...>>
<< No!>> urlò quello, allontanandosi da lui. << Sei, sei , sei...uno stronzo ecco!>> ripeté sbottando a piangere.
<< Perché non mi vuoi?>> chiese tristemente, buttandosi di nuovo sul suo ragazzo e aggrappandosi alla sua maglia.
<< Perché non ci stai con la testa.>> spiegò Tom con più calma possibile.
<< Non è vero!>> rispose Bill, guardandolo torvo. << Io sto benissimo.>> disse allungandosi verso il suo ragazzo e provando a baciarlo.
<< Bill.>> lo riprese quello, scansandosi.
<< Tomi, dai...>> si sporse ulteriormente il moro, cercando di leccargli le labbra.
<< Bill ho detto di no!>> disse inacidito, spingendoselo via di dosso .
<< Non voglio farlo con te adesso.>>
<< Perché no?>> urlò il moro incazzato e inveendogli contro come un pazzo.
<< Perché mi sembri una di quelle cazzo di puttane che mi facevo prima!>> tuonò Tom, esplodendo definitivamente.
Silenzio.
Se Bill fosse stato un cartone animato, si sarebbe assistito alla tipica scena in cui la mascella del protagonista si spalanca fino a toccare il pavimento.
<< Cazzo...>> sibilò Tom, passandosi una mano sul viso. << Non volevo dire quello.>>
<< Vaffanculo Tom Kaulitz, ok?>> sbraitò Bill ad un palmo dal suo viso.
<< E non costringermi ad accompagnarti perché non mi va!>>
Tom spalancò gli occhi.
Riguardo all’accompagnamento Bill si stava forse riferendo a “Fanculo”?
Ok. Era davvero ubriaco.
<< Bill dove vai in questo stato? Non lo vedi che sei ubriaco fradicio?>>
<< Sto benissimo.>> obiettò il moro, indossando di nuovo il giacchetto.
<< E starò ancora più bene quando non ci sarai più tu intorno a me.>>
Tom si bloccò all’istante, accusando il colpo delle parole appena dette dal moro.
Ok era ubriaco, non stava dicendo sul serio.
Ma se è vero che “vino veritas”...
<< Bill ti accompagno a casa.>>
<< No!>>tuonò il moro, afferrando la sua borsa. << Non voglio, stammi lontano.>>
<< Ti comporti come se fosse colpa mia!>> urlò Tom spazientito. << Non sono io ad essere venuto da te ubriaco fradicio pur di scappare dalla realtà dei fatti. Se non vuoi venire a letto con me per me va bene comunque, posso aspettare quanto vuoi.>>
<< Ma cosa stai dicendo razza d’idiota!>> sbraitò il moro guardandolo esausto << Io non sono ubriaco.>>
<< Sì certo e Cicciolina è vergine!>> fece sarcasmo Tom.
Bill a quel punto, compresse con rabbia le labbra e si allontanò da lui andando verso la porta e uscendo di casa come un fulmine.
In quel momento Tom lo odiava talmente tanto che lo avrebbe volentieri mandato via da solo, ma visto il suo stato non poteva permetterselo, non sarebbe stato tranquillo.
Si affrettò ad uscire di casa, constatando che il moro stava infatti senza motorino e aveva iniziato a camminare traballante verso il viale che lo avrebbe condotto fino a casa sua.
<< Bill aspettami!>>
<< Non ti avvicinare.>> gli ordinò con fare perentorio il moro. << Cammina a distanza!>>
Tom sospirò stremato e si limitò a rallentare il passo, rimanendo di pochi centimetri distante dal moro, ma almeno con la sicurezza che qualsiasi cosa fosse successa, sarebbe potuto intervenire in un battibaleno.
Lo seguì senza mai rimanere troppo indietro, ma proprio quando erano appena arrivati in prossimità di casa di Bill, quest’ultimo traballò pericolosamente verso un albero lì vicino e vi poggiò sopra una mano come per reggersi in piedi.
A quel punto Tom velocizzò il passo correndo verso di lui e arrivandogli accanto in meno di due secondi.
<< Ti senti male?>> chiese preoccupato.
<< Non lo so.>> sospirò il moro, guardando un punto fisso davanti a sé.
Ma, come da immaginarsi, due secondi dopo, riversò tutto ciò che aveva mangiato per terra, con Tom che gli reggeva la fronte e gli scansava i capelli da davanti.
<< E non eri ubriaco, eh?>> disse quest’ultimo, inarcando un sopracciglio, mentre il moro si riprendeva e si passava una mano sulla bocca.
<< Togliti!>> gli ordinò, scansandoselo di dosso. << Non parlarmi!>>
<< Ma, Bill...>>
<< Io non son una delle puttane che ti scopavi prima!>> urlò Bill stringendo i pugni e battendo un piede sul suolo.
<< Bill lo sai che...>>
<< So quello che ho sentito!>> lo interruppe Bill, guardandolo torvo.
<< Quindi lasciami perdere. Hai davvero esagerato con le parole questa volta. È finita Tom!>> concluse stizzito e anche piuttosto incazzato.
Fece per andarsene, ma Tom si avvicinò velocemente e lo bloccò per un polso. << Stai scherzando, spero.>>
<< Cos’è una minaccia?>> chiese il moro, strattonando il suo braccio dalla presa del ragazzo. << E comunque dico sul serio, quindi vattene, sparisci, lasciami perdere e se hai tutta questa voglia di scopare, vattene in giro con gli altri amici tuoi, ok?>> ringhiò iniziando di nuovo a camminare verso casa.
Tom rimase di sasso, guardando la figura del moro allontanarsi e raggiungere il suo giardino di casa.
Anche quando Bill entrò definitivamente, rimase lì fermo sul posto, interdetto.
Il moro non aveva capito nulla.
“Se hai tutta questa voglia di scopare, vattene in giro con gli altri amici tuoi”.
Come poteva aver detto quelle cose se era dall’inizio che gli ripeteva che per lui fare sesso non era di primaria importanza?
Bill lo aveva davvero lasciato così? Per una stronzata del genere?
Sicuramente era ancora su di giri per la sbronza. Sicuramente non si era nemmeno reso conto di ciò che aveva detto.
Tom deglutì e fece dietrofront, incamminandosi verso casa sua.
Il giorno dopo avrebbe visto il moro all’Università ed era quasi certo che tutto sarebbe stato uguale a prima e che Bill avrebbe scordato tutto l’accaduto.
Sicuro. Non si sarebbe ricordato di nulla e Tom avrebbe fatto semplicemente finta di niente

******
La mattina seguente, Tom constatò che Bill non aveva rimosso assolutamente niente della sera precedente e lo capì nello specifico, quando quello, con tanti posti liberi nell’aula, occupò esattamente quello dalla parte opposta a lui.
Bill era entrato in aula con il viso di un colore verdognolo e l’espressione di una persona che era appena stata investita da un tram in corsa.
I sintomi della sbornia erano ben evidenti e ad evidenziare il tutto furono gli occhi struccati sotto i quali regnavano delle occhiaie a dir poco violacee.
In tutta la lezione, il moro non girò mai e si sottolinea mai, lo sguardo verso Tom , ma continuò imperterrito e con falso interesse a seguire la lezione.
Tom non sapeva più che pensare.
Si sentiva distrutto per la sera precedente e soprattutto si sentiva preso in giro.
Lui era una persona buona, aveva sempre capito Bill in ogni suo tipo di crisi isterica, lo aveva sempre assecondato e ciò che si ritrovava a subire ogni volta, era questo che gli sbraitava contro e non provava nemmeno ad apprezzare i suoi gesti.
Quella notte aveva fatto addirittura fatica ad addormentarsi, talmente si era sentito angosciato. Ora si chiedeva se veramente fosse destinato a stare così ogniqualvolta il moro si fosse fatto cogliere da momenti come quelli.
Nemmeno a dire che fossero poco frequenti, anzi tutto il contrario.
Erano più le volte che c’erano momenti come quello, che altro.
Però, quando aveva deciso di fidanzarsi con Bill, aveva accettato anche tutto questo.
Insomma conosceva bene il moro e conosceva ogni singola sfumatura del suo caratteraccio ma aveva deciso di accettarlo perché in fin dei conti lo amava.
Alcune volte si sentiva cogliere dall’imminente bisogno di prenderlo a schiaffi ma subito dopo i suoi sentimenti avevano la meglio facendolo giungere alla conclusione che lo amava troppo per compiere un gesto del genere.
Il suo problema di fondo era che avrebbe dovuto essere leggermente più orgoglioso.
Evitare di farsi mettere i piedi in testa, far capire a Bill che non poteva sentirsi libero di trattarlo male ogni volta, in base al suo umore.
Doveva smettere di corrergli dietro come un cagnolino anche quando era il moro ad avere torto.
Sbuffò angosciato scarabocchiando qualcosa sul suo quaderno.
Troppo distratto per seguire ancora la lezione, si alzò dal suo posto e si diresse verso il fondo dell’aula.
Non si curò nemmeno di gettare un’ultima occhiata a Bill, prima di uscire.


Quando aveva spostato di nuovo il suo sguardo, si era reso conto che Tom non si trovava più al suo posto.
Aveva sentito la porta dell’aula sbattere e subito dopo si era accorto che ad essere uscito, era stato proprio il suo ragazzo. O forse “ex”?
Bill sospirò, sentendo ancora lo stomaco bruciargli all’inverosimile e si spostò stancamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Si sentiva ancora così male. Gli bruciava tutto. Stomaco, occhi, gola. Tutto.
In più si sentiva triste.
Ancora non si capacitava di ciò che aveva realmente fatto.
Aveva compiuto un gesto più stupido dell’altro, spinto dall’irrefrenabile paura di fare l’amore con il suo ragazzo.
Quella notte non era riuscito a dormire a causa dei bruciori di stomaco e delle svariate volte che si era dovuto alzare dal letto per rigettare, ma aveva anche pensato tanto alle frasi dette a Tom.
Sapeva che il suo ragazzo non voleva dire quelle cose e sapeva anche abbastanza bene che quando se ne usciva con frasi di quel genere, lo faceva perché arrivava ad un limite.
Far perdere la pazienza a Tom era un primato mondiale e Bill lo aveva raggiunto miliardi di volte.
Tutto quello che era successo era solo colpa sua.
Era stato uno stupido vero e proprio e , a suo discapito, si ritrovò ad ammetterlo sempre di più.
Aveva noleggiato uno stupido film porno, pensando di porre fine alle sue paure, si era ubriacato come un imbecille per pura vigliaccheria.
Dio, si vergognava così tanto.
Era normale che Tom ci fosse rimasto male, dopotutto aveva dimostrato di voler scappare dalla situazione.
Pensò che non fosse stato semplice per Tom mandare giù il fatto che il suo ragazzo avrebbe preferito non accorgersi di niente piuttosto che provare delle proprio sensazioni mentre faceva l’amore con lui.
Si era comportato davvero male nei suoi confronti e Tom non lo meritava proprio.
Non dopo tutto quello che aveva sempre fatto per lui nel corso di una vita non intera, ma quasi.
<< Ehi tutto bene?>>
Sussultò.
Un ragazzo vicino a lui lo stava guardando leggermente preoccupato e lo scuoteva per una spalla.
Bill lo guardò interrogativo, assumendo quell’espressione alla “Ma chi ti conosce!”
<< Stai piangendo, ti senti male?>> chiese il ragazzo.
A quel punto il moro sgranò gli occhi e si passò una mano sulla guancia, ritrovandosela bagnata.
<< Sc-Scusami.>> si giustificò, mortificato.
<< No figurati.>> rispose quello, rasserenandosi quando si accorse che in realtà il moro stava bene.
O perlomeno fisicamente parlando.
Bill gli sorrise gentilmente e subito dopo girò lo sguardo verso la porta dell’aula.
Due attimi dopo anche lui era fuori.



Tom cambiò di nuovo canale e si sintonizzò su una partita di basket.
Era la terza volta che vedeva quella replica.
La testa gli scoppiava e si sentiva triste sul serio. Continuava a pensare alla situazione con Bill.
Tutto quel casino e solo per compiere un gesto naturalissimo.
Quasi gli era passata la voglia.
Beh quello forse no. Mai! Però, se avesse saputo prima che una tale cose avrebbe scatenato quel tipo di reazioni in Bill, forse non gli avrebbe mai dimostrato di desiderarlo tanto.
Improvvisamente, il campanello di casa suonò e si mise in piedi quasi di scatto, rischiando tra l’altro di mandare in mille pezzi il tavolino di cristallo di fronte a lui.
Di corsa giunse fino all’ingresso e cercò di calmarsi prima di aprire per evitare di sembrare troppo trafelato.
Sentiva che quella visita non era poi così inaspettata.
E infatti quando aprì, un Bill sconvolto gli si presentò davanti .
<< Scusami.>> disse immediatamente guardandosi le scarpe. << Mi dispiace, sono stato un idiota.>>
Se Tom avesse seguito l’istinto, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata saltare, prendere Bill in braccio e poi baciarlo fino alla morte.
Ma a volte la ragione prevale sull’istinto e questa volta, per quanto tremasse dalla voglia sopraindicata, decise che non voleva perdonarlo subito e che per almeno una volta Bill avrebbe dovuto provare l’ebbrezza di vedersi sbattere la porta in faccia.
<< Tom, sei tanto arrabbiato?>>
Tom scostò lo sguardo dal moro , non voleva guardarlo in faccia altrimenti avrebbe ceduto.
Mannaggia a Bill e ai suoi occhi dannatamente languidi.
<< Hai detto che è finita, no?>> disse con disinvoltura.
<< S-Sì l’ho detto,>> disse il moro avanzando verso di lui, << ma non lo pensavo giuro.>>
<< Non puoi pretendere che io stia sempre a sopportare le tue crisi isteriche, lo sai?>> disse di nuovo Tom, guardandolo in faccia.
<< Sono stufo.>> sospirò arrabbiato e cercando di mantenere un’espressione dura.
Bill sgranò gli occhi e Tom poté vederli riempirsi di lacrime immediatamente, ma cercò di rimanere indifferente.
Il moro era ancora lì sulla porta e lo guardava come la persona più triste del mondo.
Tom strinse i pugni e lo trascinò dentro casa, sbattendo subito dopo la porta alle sue spalle.
<< Il problema lo sai qual è?>> ricominciò, avvicinandosi a lui e portandolo dunque a stare con la schiena attaccato al muro.
<< Che io non ti ho chiesto mai nulla. Non ho bisogno di scoparti per capire che ti amo e tu hai fatto una stronzata dopo l’altra pensando di poter concludere qualcosa!>> ringhiò a due centimetri dalla faccia del moro.
Sospirò , tremando leggermente, e afferrò questo per un polso tirandolo verso di sé.
<< E ora dimmi, quando ci siamo conosciuti avevi già questo look bizzarro o che so io?>>
<< T-Tom ma che centra?>> singhiozzò Bill, guardandolo sconvolto.
<< Rispondi!>> lo intimò Tom senza ammettere sviamenti.
<< S-Sì!>> annuì il moro, non potendo fare altro.
<< E io? Ho fatto come gli altri? Ho cercato di cambiarti? Oppure ti ho accettato?>>
<< M-Mi hai accettato.>>
<< Bene! Quando hai detto di essere gay, io cosa ho fatto?>> chiese di nuovo Tom, senza smettere di fissarlo.
<< M-Mi hai accettato.>>
<< Quando hai davvero bisogno di qualcosa o qualcuno, io cosa faccio?>>
<< M-Mi stai vicino.>>
<< E quando ci siamo fidanzati, >> disse marcando maggiormente l’ultima parola, << siamo stati tre mesi insieme senza fare nulla di che, ma semplicemente facendo tutto ciò che facevamo prima con l’unica differenza che ora ci baciamo e camminiamo abbracciati e nonostante non abbiamo mai fatto niente di carnale, ti risulta che io ti abbia giudicato male o ti abbia lasciato?>>
<< N-No.>> disse il moro scuotendo la testa.
<< E allora tu mi devi spiegare per quale cazzo di motivi fai queste cose!>> urlò Tom, battendo una mano sul muro.
<< Non mi sembra che ora mi piaci di più anzi, penso che tu sia un cretino.>>
Bill deglutì cercando di non piangere e abbassò lo sguardo sulle sue scarpe. << Scusa.>>
Tom si morse un labbro e guardò altrove per evitare di farsi intenerire.
<< Tom scusa hai ragione!>> disse Bill, cercando di darsi forza. << Solo che pensavo di poter rendere migliori le cose perché temevo che mi avresti lasciato prima o poi.>>
Le parole gli morirono in bocca nel momento in cui vide il modo in cui Tom lo guardò. I suoi occhi erano pieni di rabbia.
<< Bill, come potevi pensare sul serio una cosa simile?>> chiese stavolta sul serio sbalordito.
<< Come puoi solo pensare che io sia così...così dannatamente stupido.>>
<<È che tu sei bravo in quel campo, hai avuto sempre donne che si concedevano e a te e io pensavo volessi anche questo.>> sbottò il moro senza prendere fiato,afferrando la maglia di Tom con entrambe le mani e buttando il viso nell’incavo del suo collo.
<< Scusami, scusami, scusami sono un idiota.>> disse ripetutamente , abbracciandolo forte.
<< Scusami ti prego, non mi lasciare per questo. Lo ammetto sono stato un cretino.>>
Tom sospirò scuotendo la testa, l’istinto prevalse sulla ragione questa volta e si ritrovò, senza più resistere, a ricambiare l’abbraccio del moro.
<< Sei così stupido a volte, Bill.>> sussurrò prendendo il viso del suo ragazzo tra le mani e poggiando la fronte sulla sua.
<< Non c’è bisogno di tutto queste stroie. Potremmo anche non farlo mai, mi basta stare insieme.>> disse sorridendogli rassicurante.
<< Lo so.>> sussurrò il moro sporgendosi e poggiando le labbra sulle sue. << Lo so.>>
Tom sorrise di nuovo e lo strinse forte a sé , baciandogli la testa.
<< Stupido, stupido Bill!>>
<< Tomi!>> sorrise il moro schiaffeggiandolo su un braccio << Non ripeterlo sempre.>>
<< Oh sì che lo ripeterò. Fino alla morte.>> lo schernì Tom sorridendo gagliardo.
Bill scattò immediatamente in avanti e poggiò le labbra su quelle dell’altro, premendo con forza.
Tom non poté essere da meno e lo strinse a sé baciandolo ancora più forte, mentre con una mano gli accarezzava un fianco delicatamente.
Bill strinse la maglia di Tom tra le sue dita e lo tirò a sé, facendolo indietreggiare insieme e a lui e come al loro solito, il bacio divenne più passionale e il moro si ritrovò in pochi secondi spiaccicato contro il muro dal peso di Tom.
<< Tomi...>> mugugnò.
<< Mhm ?!?>>
<< Nulla.>> disse Bill, continuando a baciarlo.
Tom lo attirò a sé , approfondendo il bacio e sfiorando con una mano il ventre scoperto del moro che sussultò di piacere, avvolgendo le lunghe braccia intorno al busto dell’altro.
Si baciarono scompostamente per secondi interminabili, fino a che non caddero sul divano, spostandolo di qualche centimetro.
<< Tom...>> gemette Bill ad alta voce e lo fece in una maniera così profonda che Tom sentì la testa esplodergli.
Tom si staccò leggermente dal bacio, fissando il suo ragazzo negli occhi e deglutì.
<< Tomi...>> mugugnò Bill accarezzandogli il collo << Vieni giù.>>
Tom sorrise e si chinò su di lui, passandogli la lingua sulle labbra e allontanandosi di nuovo.
<< Tomi!>> gracchiò il moro disperato contorcendosi.
<< Non...allontanarti!>>
Tom ghignò e si chinò nuovamente baciando Bill sulle labbra, sulle guance, sull’orecchio e scendendo al collo, lambendo i tratti di pelle con piccoli morsi.
<< Dio...>> sospirò Bill rilassato, respirando lentamente.
<< Tomi avvicinati di più.>> implorò stringendo forte l’altro.
<< Che ne dici se andiamo di sopra?>> propose Tom, gentilmente nell’orecchio del moro.
Quello deglutì e si voltò a guardarlo negli occhi.
<< Solo per stare più comodi.>> lo tranquillizzò l’altro accennando un sorriso a malapena.
Bill sorrise ed annuì, seppur timoroso, ma seguì subito Tom al piano superiore, cercando di stare più calmo possibile.
Tutto quello sembrava qualcosa di organizzato a tavolino, ma in cuor suo, dopo tutto l’accaduto, si sentiva più tranquillo e sicuro di sé stesso.
Si stese accanto a Tom, che lo accolse immediatamente tra le sue braccia, e le loro labbra si incontrarono immediatamente, come se avessero sentito il bisogno di continuare ciò che avevano già cominciato.
Tom si sollevò di poco, facendo poggiare la testa del moro sul cuscino, e scansandogli una ciocca di capelli da davanti al viso.
Rimase sorpreso quando sentì Bill tirarlo di più verso di sé e allargare le gambe come per potergli dare spazio.
Così, senza esitare, si posizionò sopra al moro, senza mai smettere di baciarlo.
Lo sentiva tremare, percepiva la foga con cui alcune volte esigeva le sue labbra e pensò che, andandoci piano, forse avrebbe potuto aiutare lui Bill, senza fargli mai credere di voler fare l’amore per forza.
Ma solo che lo desiderava tantissimo.
Scese leggermente col bacino, scontrandosi con quello del moro che sussultò sorpreso e incatenò lo sguardo a quello di Tom che, a sua volta, lo tranquillizzò andandolo a baciare di nuovo a fior di labbra.
Bill strinse i denti e decise di farsi coraggio,così azzardò, passando le mani all’interno della maglia del suo ragazzo e facendola scivolare a terra un attimo dopo.
Tom rimase piacevolmente sorpreso da questo gesto e sorrise sulle labbra di Bill, mentre con una mano tentava di sollevargli la maglietta, troppo aderente, ma soprattutto tenuta ben ferma dal contatto della schiena del moro con il letto.
Bill lo sorprese ancora, inarcando la schiena, facilitandogli il compito e permettendo dunque alla maglietta di fare compagnia a quella di Tom.
<< Tomi,per favore, vieni più vicino.>> sussurrò Bill attirandolo il suo ragazzo verso di sé.
Tom si chinò e il moro lo avvolse totalmente con le braccia baciandolo sul collo.
<< Ti amo...>>
Tom sorrise e congiunse le sue labbra a quelle di Bill, baciandolo con passione e sfiorandogli il petto con delicatezza.
Bill tirò una delle sue trecce e lo trasportò più verso di sé , accogliendo la sua lingua nella bocca e inarcando la schiena verso di lui.
<< Mhm...Tomi.>> gemette.
<< Bill...>>
Bill arcuò ancora di più la schiena e si strusciò su di lui.
<< Tomi, Tomi, Tomi, Tomi!>>
Tom si bloccò, un po' spaventato a dire la verità, e sollevò lentamente lo sguardo verso il suo ragazzo che nel frattempo lo stava fissando con un colorito rosso peperone.
<< Sì?>> chiese, convinto che Bill si fosse bloccato di nuovo.
<< Slacciali...>> implorò il moro, avanzando col bacino.
Tom spalancò gli occhi e sentì le campane suonare nel suo cervello .
<< Tomi.>> mugugnò Bill attirandolo di nuovo verso di sé e pretendendo avidamente la sue labbra.
<< Per favore!>>
A quel punto Tom, si sentì tremare da capo a piedi e si chinò di nuovo per baciare le labbra del suo ragazzo, mentre con le dita sfiorava la pelle appena sotto il bordo dei pantaloni del moro.
Il più lentamente possibile, giocò col bottone dei pantaloni di Bill, fino a slacciarli e avvertì il moro stringersi di più a lui incastrando le unghie nella sua pelle.
Lo baciò di nuovo mentre quello gli accarezzava la schiena, provocandogli i brividi, e quando sentì le mani del moro accarezzargli la pancia e l’ombelico qualcosa si svegliò dentro di lui, facendolo fremere anche piuttosto rumorosamente.
Il moro si sporse più in su, cercando di slacciare i pantaloni di Tom che , sentendolo in difficoltà, lo aiutò slacciandoseli direttamente da solo.
<< Posso?>> chiese Tom gentilmente prendendo il bordo dei pantaloni di Bill.
Quello arrossì furiosamente, ma annuì agitato.
<< Bill guarda che...>>
<< Tomi>> piagnucolò il moro << Toglili.>>
Tom sorrise , si sentiva così teso anche lui, anche se poteva sembrare di no.
Era tutto così importante. Sentiva il cuore martellargli nel petto e mai e poi mai si era sentito così in tutta la vita.
Molto delicatamente sfilò i pantaloni del moro e fece lo stesso con i suoi per evitare altre complicazioni.
Scese di nuovo verso di lui e lo baciò sulle labbra, mentre quello si avvinghiava a lui e poggiava la fronte sulla sua spalla.
Tom gli baciò la testa e scese lentamente con il bacino, facendo a malapena toccare le loro erezioni ancora dentro i boxer e poté sentire il moro mugugnare compiaciuto.
Pensando che potesse piacergli , lo fece di nuovo, questa volta strusciandosi più forte e Bill sospirò sulla sua spalla.
<< Fallo di nuovo.>> gli chiese senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
<< Ti piace?>> chiese Tom, sorridendo.
Bill annuì, senza alzare la fronte dalla sua spalla.
Si sentiva così in imbarazzo.
Tom gli sfiorò un fianco e giocò cautamente con l’elastico dei boxer del moro. << Forse potremmo...>>
A quel punto Bill lo guardò finalmente in faccia e Tom poté vedere i suoi occhi lucidi di tensione.
<< Se vuoi.>> disse rassicurante, accarezzandogli una guancia.
Bill gli sorrise e si sporse verso di lui per baciarlo, cosa che Tom accettò ben volentieri tornando a sdraiarsi sul corpo del suo ragazzo.Giocò di nuovo con il bordo dei suoi boxer, sfilandoglieli lentamente e sentendolo tremare sotto di sé.
Bill prese nuovamente coraggio e cercò di collaborare sfilando quelli di Tom e buttandoli per terra proprio dove erano finiti i suoi.
Tom lo guardò, sollevandosi di poco e Bill si sentì prendere fuoco.
Lo sguardo del suo ragazzo sopra di sé lo faceva sentire come se lo stesse ispezionando in lungo e in largo e Tom aveva quell’espressione che solo Dio sapeva quanto era eccitante ed eccitata allo stesso tempo.
<< Stupendo.>> gli sussurrò nell’orecchio chinandosi su di lui.
Bill arrossì all’inverosimile e gli accarezzò la nuca. << Anche tu.>>
Tom si abbassò di nuovo su di lui, portando le loro erezioni a stretto contatto e sentendo il moro sospirare di piacere al tocco. Cercò di rilassarlo, strusciandosi su di lui e baciandolo al contempo e quando lo sentì gemere e respirare dentro la sua bocca, capì che per Bill quella era la sensazione più bella che avesse mai provato. Sfiorò l’erezione del moro, facendolo sussultare per la sorpresa, ma prima che potesse cadere in preda all’imbarazzo, lo baciò di nuovo facendo in modo che si rilassasse. Scese lentamente con la mano, sfiorando l’interno coscia dell’altro e risalì arrivando a sfiorare la sua apertura. Lo vide sgranare gli occhi e mordersi il labbro a sangue.
<< Bill, se non vuoi, io non lo faccio.>> lo rassicurò baciandogli la fronte.
<< Tomi ho paura.>> sospirò Bill guardandolo dritto negli occhi.
Tom annuì guardando in basso.
<< Ma voglio farlo!>> riprese Bill alzandogli il viso << Ora.>>
<< Ma sei...>>
Ma Tom non concluse la frase che Bill lo tirò per la nuca attirandolo a sé e baciandolo con passione.
Il moro allargò le gambe e fece incastrare perfettamente il suo ragazzo tra di loro.
Sapeva che sarebbe stato doloroso, ma in quel momento desiderava come non mai che tutto ciò accadesse.
Amava Tom con tutto il suo cuore e voleva condividere con lui tutto quello e dunque pensò di mettere da parte la paura e dedicarsi interamente a lui.
Vide Tom aprire un cassetto alla sua destra e tirare fuori una piccola bottiglietta.
Bill si sentì avvampare.
Tom ebbe per un attimo l’idea di chiedere a Bill di occuparsene lui ma vedendolo lì sdraiato, tremante da capo a piedi, pensò fosse meglio fare da solo.
Aprì la bottiglietta di lubrificante e se ne versò un po’ sulla mano. Si chinò verso Bill e con la mano andò a sfiorare di nuovo la sua apertura, cercando di entrare leggermente dentro di lui, ma il moro sussultò e lo guardò sconvolto.
<< Dio.>>
Tom lo baciò piano e giocò di nuovo in quel punto, cercando di muovere il suo dito lentamente e, allo stesso tempo, di farlo entrare in Bill.
Doveva prepararlo, non poteva permettersi di agire d’impulso.
Il moro si strinse a lui più forte e Tom colse la palla al balzo per insinuare di più il suo dito dentro di lui, riuscendo ad infilarvelo tutto.
Bill gemette e si strinse intorno a lui. Tom per poco non svenne dall’eccitazione.
Entrò con un altro dito e questa volta Bill conficcò le unghie sulle sue spalle, stringendo i denti.
<< Tomi!>>
<< Shh...>> lo rassicurò Tom, baciandolo su una guancia << Tranquillo.>>
Bill annuì deglutendo e lo abbracciò , mentre Tom inseriva un terzo dito dentro di lui.
A quel punto Bill si sentì soffocare dal misto di sensazioni. Piacere, dolore, pienezza si sommavano in una grande confusione, non capiva più niente.
Ansimò, cercando di rimanere cosciente e non farsi travolgere troppo da tutto quello. Il modo in cui Tom lo guardava lo faceva sentire su un altro pianeta e in quel momento decise.
Voleva fare l’amore con lui. Lo desiderava più di ogni altra cosa.
Al diavolo la paura e l’imbarazzo.
Poco dopo Tom sfilò le dita dalla sua apertura e Bill si sentì vuoto.
Tom afferrò la bottiglietta di lubrificante e ne spalmò un po’ sulla sua erezione, emettendo un gemito di piacere e senza smettere di guardare Bill negli occhi.
Si posizionò tra le gambe del moro e posizionò la punta del suo membro sulla sua apertura, spingendo lentamente .
Bill strinse gli occhi e digrignò i denti dal dolore, afferrando con forza le coperte sotto di sé.
Era un dolore insostenibile, si sentiva come se il suo corpo si stesse spaccando in due, ma ormai era disposto ad andare oltre e cercò di rilassarsi allentando la muscolatura e espirando forte.
Tom gemette e si fermò, guardando intimorito il moro, ma quando lo vide annuire lentamente e calmarsi un po’, si spinse ulteriormente dentro di lui.
Bill ansimò, un misto tra dolore e piacere, e si aggrappò alle spalle del suo ragazzo, tirandolo verso di sé, colto dal bisogno di baciarlo.
Tom ricambiò il bacio e colse il momento per entrare completamente in lui, soffocando l’urlo di Bill con la sua bocca e accarezzandolo su un fianco per tranquillizzarlo.
<< Dio Tomi, fa male!>> disse Bill mordendosi il labbro a sangue.
<< Lo so, lo so. Respira, calmati.>> lo consolò Tom baciandolo su un zigomo.
Bill sospirò cercando di calmarsi, convinto che il dolore sarebbe passato di lì a poco.
Tom iniziò a spingere dentro di lui, entrando e uscendo lentamente e cercando di controllare le espressioni del moro per paura di fargli troppo male.
Era una cosa nuova anche per lui farlo con un ragazzo ma più guardava Bill e più si rendeva conto di quanto tutto quello gli stesse piacendo.
Quando lo sentì stringere i muscoli intorno a lui, ansimò forte e capì che forse Bill era davvero pronto.
Con molta cura aumentò la velocità dei suoi movimenti, quando ad un certo punto vide Bill sgranare gli occhi. Si fermò di botto, convinto di aver fatto un gesto troppo azzardato ma dovette ricredersi. Quando Bill lo attirò più verso di sé, con lo sguardo che lo implorava di non smettere, capì che probabilmente i suoi movimenti avevano colpito il punto desiderato.
Aumentò notevolmente le spinte, afferrando con una mano l’erezione del moro. Era calda e pulsante,bagnata e Tom capì che né lui, né Bill sarebbero durati ancora per molto.
Bill, di sua risposta, sgranò gli occhi, ansimando sempre più forte.
Il piacere prese il sopravvento su di lui, la sensazione di dolore ancora presente ma soffocata da tutto il resto.
<< Tomi... Manca poco...>>
Quelle parole bastarono a Tom per eccitarsi ancora di più ,così abbandonò la delicatezza e iniziò a spingere più insistentemente dentro Bill, pompando con una mano l’erezione del moro.
Bastarono altri pochi secondi e Bill gridò un’ultima volta, venendo e bagnando il suo ventre.
Tom si chinò a baciarlo,continuando a spingere e sentendo i muscoli del moro contrarsi intorno a lui.
Un attimo dopo anche lui venne dentro il suo ragazzo, lanciando un gemito di piacere.
Non si mosse nessuno dei due per buoni cinque minuti, rimasero abbracciati l’un con l’altro, cercando di calmare i propri respiri e tornare alla realtà.
Bill sorrise accarezzando i capelli di Tom e dandosi mentalmente dello stupido per aver solo avuto paura di una cosa così semplicemente magnifica.
Faceva male certo, il giorno dopo sarebbe stato ancora peggio, ma era il dolore più piacevole che avesse mai provato. Ne valeva decisamente la pena.
<< Ti amo Tomi.>> sussurrò nell’orecchio del suo ragazzo, accarezzandogli la nuca.
Tom non rispose ma sorrise nascondendo il viso nell’incavo del collo del moro, baciandogli una clavicola.
Uscì lentamente da lui e si buttò poco elegantemente al suo fianco.
Bill si accoccolò addosso a Tom, cingendogli i fianchi con un braccio.
Era stato davvero stupido a comportarsi in quel modo.
Era stato tutto così bello e spontaneo che si maledì mentalmente per aver solo pensato di non voler provare tutto quello.
Era stata una sensazione a dir poco fantastica, ma soprattutto bellissima da condividere con Tom, che si era dimostrato dolce, sensibile, ma anche molto passionale.
Voleva parlare ancora. Voleva dire di nuovo a Tom quanto lo amasse.
Ma in quel momento, in quella stanza, per lui e Tom, di altre parole non ce ne era bisogno.





FINE.



Note dell’autrice:

OH DIO MIO!
Cioè diciannove fottutissime pagine di Word. Undicimilacinquecentonovantacinque parole. Notti insonni a scambiare idee con la beta, addirittura telefonate alle 2 e 20 di notte bisbigliando pur di non farci sentire dai nostri genitori. Cioè! Parliamone. °O°
Io vi giuro che non so come ho fatto, so solo che è stata l’impresa più ardua dei miei ultimi anni.
Come vedete è stato più forte di me! I Bill e Tom di Best “Friend” (?) sono tornati e lo so, lo ammetto, avete ragione, UCCIDETEMI.
Mi sono data la zappa sui piedi. Ho mandato a quel paese tutte le affermazioni fatte durante il postaggio dell’intera fan fiction. Insomma, alla fine li ho fatti chiattare! Ç__ç
Ma capite pure voi che con due personaggi del genere non si può farne a meno?
Ora saranno carini, coccolosi, dolci, o quello che vi pare, ma TUTTi nella vita prima o poi devono farlo. Ç__ç
*piange convulsamente*
Tra foghe che diventavano fighe, soffitti che crollavano facendo morire i due malcapitati a palle all’aria, tra vestiti che non volevano togliersi, ma soprattutto lubrificanti perduti sono anzi, siamo riuscite a portare a termine questo tour de force! -_-
Spero tanto che vi sia piaciuta, so che non ci sono moltissimi riferimenti alla Long Fiction, ma ho voluto fare questo spin-off sapendo che voi conoscevate già abbastanza bene i caratteri di questi personaggi.
Nonostante tutta la stanchezza, mi sono divertita molto e credo tornerò spesso con nuove edizioni.
Premetto che ne ho in mente già altre due. *ride diabolica*
In più come se non bastasse, sto cercando di partorire altre due storie e quindi il mio livello di stress è talmente altalenante che un po’ di relax con best friend mi serviva. Se possiamo chiamarlo relax.
Ho i miei dubbi. -_-

Baci, Mem!
 
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Schuldig Innocence
view post Posted on 16/1/2011, 21:11




Fantastica. Sai cosa? Mi piace un sacco la vena umoristica che hai messo sia nella long che in questo spin off e che , un pochino c'è anche in Full Circle, direi che una mossa giusta, hai quello che serve per strapparci sorrisi, non è facile nelle TWC, ma tu riesci benone. Questo Bill (e la sua idiozia), mi fa spanciare e a parte l'ultima scena (aw), dove giustamente c'era lo spazio per altre emozioni, ho riso tutto il tempo. Pure le note mi hanno fatta crepare.
Davvero bella, sono felice, tra la long e questa, oggi ho passato una giornata ssolutamente piacevole grazie a te.

Poi potti anche le altre vero?*Fa faccino tenero*
 
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Memories
view post Posted on 16/1/2011, 21:13




Devo ancora scrivere gli altri. *si suicida*
Ma appena finisco gli esami ho tutta l'intenzione di fare del mio meglio!
 
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Schuldig Innocence
view post Posted on 16/1/2011, 21:39




CITAZIONE (Memories @ 16/1/2011, 21:13) 
Devo ancora scrivere gli altri. *si suicida*
Ma appena finisco gli esami ho tutta l'intenzione di fare del mio meglio!

No non ti suicidare sei preziosa!!! :o:
Fai con calma, tanto noi siamo qui, mica scappiamo!XDXD
:P
 
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Memories
view post Posted on 17/1/2011, 01:49




Comunque bellissime le 49 visite e solo il tuo commento! =)
Grazie di cuore!!!
 
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persefone87
view post Posted on 17/1/2011, 10:15




scusa il ritardo nel commentare, ieri con la febbre alta non ho proprio avuto voglia di leggere...!
ma quanto è carino questo spin-off??? ho adorato tutta la ff, personaggi compresi, sono teneri e comici al punto giusto!!
davvero devi postare altre os??? non vedo l'oraaaa!!!!
grazie per aver condiviso questa meraviglia con noi...XD
 
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Pretty_Princess
view post Posted on 18/1/2011, 19:14




oh God, scusa il ritardo, non sapveo avessi postato uno spin-off...
comunque, mi è piaciuto tantissimo, come tutta la storia daltronde!!!
Bill e Tom sono meravigliosi!! sono strani, divertenti e ironici, Bill poi, si fà un mucchio di problemi ed è divertentie "vederlo" mentre cerca di risolvere il tutto, di solito combinando un pasticcio.... che poi, si risolve nel migliore dei modi, come in questo caso, grazie anche a Tom!!!!! xDxD
non vedo l'ora di leggere le altre one shot!! *W*
Bravissima!! e posta presto ^^
 
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eli92
view post Posted on 18/1/2011, 21:14




Scusa se commento solo ora -.- ho letto anche la fiction di questo spin off e tutte e 2 mi sono piaciute un sacco!!!
Bellissimo Bill che va a noleggiare i porno ahahahXd
 
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Memories
view post Posted on 18/1/2011, 23:48




Grazie mille a tutte. <3
 
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view post Posted on 19/1/2011, 19:45
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ceeeeeeee T_____T io dopo circa un'anno scopro che l'Autrice di best friend sei tu!!o.o
Ti giuro non lo sapevo perché leggevo e commentavo su forumfree o.o dove era stata postata da un'altra ragazza....
Vabbe meglio tardi che mai v.v come la morale di questa storia;-)
FINALMENTEEEE L'hanno fatto!!!Già nella fic non vedevo l'ora,ma poi,purtroppo non è successo niente.____.meno male che hai fatto lo spin off v.v ci volevaaa come ci vorranno gli altri due*speriamo PWP speriamo PWP*
Bill hahaha povero verginello ha collezionato figuraccie su figuracce xD Già lo immagino lui che si vede i porno!hahahaha sono crepata dalle risate quando l'ha scoperto Tom!!!xDi fatti suoi no???è.è
Per il resto brava Mem!!!!(nella prossima Tom passivo xD xD hahaha)
Te lo dirò fino a quando non lo farai xD
 
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Memories
view post Posted on 19/1/2011, 21:44




Waaa non te ne eri accorta. xD
Grazie mille per il commento! <3
 
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view post Posted on 20/1/2011, 00:38
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nooo O.Osi nota che ho problemi...visivi e mentali xDD
 
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Melasmos
view post Posted on 20/1/2011, 13:33




stò continuando a rileggerla ogni giorno ò.ò
 
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Memories
view post Posted on 20/1/2011, 14:09




Perché? XD
 
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;Melasmos
view post Posted on 24/1/2011, 16:25




non lo so!
mi piace! con il tuo modo di scrivere secondo me catturi l'attenzione
 
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21 replies since 16/1/2011, 15:16   841 views
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