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CAPITOLO 3
« Guts »
- "Hey, sei vivo la dentro?"
Bill si alzò di scatto e batté la testa contro il tetto del veicolo.
Fece una smorfia di dolore e si accarezzò la nuca. Con l'altra mano velocemente afferrò la ricetrasmittente per rispondere alla misteriosa voce.
- "Si si, chi è? Chi è?" ripeté più volte.
- "Ah ci sei! Iniziavo ad avere dei dubbi."
- "Dove ti trovi? Qui fuori? Puoi vedermi?"
- "Si, posso vederti. Sei circondato dagli zombie, questa è la cattiva notizia."
- "Ce n'è una buona?
- "No."
- "Senti, non so chi sei ma non mi vergogno a dirti che non sto tranquillo qui dentro."
- "Ah amico, dovresti guardare da quassù, andresti fuori di testa!"
- "Hai dei consigli da darmi?"
- "Si. Io ti direi di tentare la fuga."
- " Tutto qui? Tentare la fuga?"
- "Non è una cazzata come sembra. Ti descrivo che c'è la fuori. C'è uno di quei mostri ancora sul carrarmato, mentre tutti gli atri si stanno spolpando il cavallo. Mi stai seguendo o mi hai già mollato?"
- "Ti seguo, ti seguo."
- "Ok. L'altro lato della strada è meno frequentato. Se ti muovi, ora che sono distratti, hai una possibilità. Hai delle munizioni, vero?"
- "Si, certo! Anche delle armi, ma sono nel borsone che ho lasciato fuori. Posso arrivarci?"
- "Scordati il borsone, è impossibile! Cos'hai lì con te?"
- "Aspetta!"
Bill si fiondò a cercare tutte le armi e munizioni presenti sul veicolo, cercando di far meno rumore possibile.
- "Ho una Beretta con un caricatore.. Uhm, 15 colpi."
- "Fanne buon uso. Esci dal lato destro del carrarmato e continua in quella direzione, c'è un vicolo a 50 metri. Sarò lì."
- "Hey, aspetta! Chi sei? Come ti chiami?"
- " Idiota svegliati! Non capisci? Non hai più tempo!"
- "Giusto, giusto. Vado!"
Disse Bill posando la ricetrasmittente e caricando la pistola, facendosi coraggio con dei lunghi respiri profondi. Prese anche una mazza di ferro e uscì dal veicolo militare.
Come aveva detto e descritto la voce alla ricetrasmittente, c'era uno zombie sul veicolo. Bill, stando attento a non farsi vedere e con mosse felpate, lo raggiunse e lo colpì prontamente con la mazza di ferro in piena testa. Appena lo zombie rotolò a terra, Bill si lanciò rovinosamente e dolorosamente giù dal carrarmato, rialzandosi immediatamente e cominciando a correre e sparare all'impazzata verso la direzione indicata precedentemente.
Arrivò al vicolo e lì trovò un ragazzo asiatico. Preso dal panico, Bill gli puntò la pistola contro.
- "No! Non sono uno zombie! Vieni corri!"
Urlò il ragazzo prendendo Bill per il braccio, mentre una dozzina di zombie, attirati da tutto quel baccano, li rincorrevano affamati.
I due corsero verso un negozio, che si trovava all'interno di un edificio. Il fiatone iniziava a farsi sentire, ma non mollarono. Non potevano mollare. Salirono velocemente per le scale antincendio e scesero poi attraverso il tetto, facendo attenzione.
- "Ottima mira, Clint Eastwood.. Sei il nuovo sceriffo venuto a ripulire la città?"
Chiese il ragazzo.
- "Non era mia intenzione."
- "Si, come no, ah ah ah. Sei un coglione comunque!"
- "Bill... grazie!"
Disse il poliziotto al ragazzo, porgendogli la mano in segno di gratitudine.
- "Glen, figurati prego."
- "Perchè mi hai aiutato?"
- "Chiamala follia o speranza, che se fossi nella merda qualcuno aiuti me. Forse sono più coglione di te!"
Arrivarono al negozio e ad attenderli, un gruppo di persone.
Andrea, una ragazza bionda con i capelli mossi, sulla trentina. Mark, un rapper afroamericano. Jamie, un impiegata dell'ufficio urbanistico. Morgan, il proprietario di un chiosco di hot dog.
- "Grazie tante, hai suonato la campanella del pranzo! Adesso siamo tutti morti per colpa tua!" Disse Andrea irritata, lanciando un occhiata a Bill incolpandolo. «Effettivamente sparare all'impazzata in una strada completamente invasa da Zombie, non era proprio stata una mossa molto astuta» si ritrovò a pensare Bill tra sé e sé, mentre nella stanza rimbombava il rumore degli zombi ai piani di sotto, che tentavano di sfondare l'ingresso dell'edificio. Così, sentendosi in colpa, cercò di elaborare velocemente qualche idea fattibile.
- "Noi siamo venuti qui per prendere provviste. Ma in questi casi, è meglio non farsi notare."
Disse Morgan, osservando il gruppo e il ragazzo dall'altro lato della stanza.
- "Che ci facevi in mezzo alla strada? Ormai tutti lo sanno che Atlanta è completamente infestata!"
Domandò Andrea, sempre con tono stizzito.
- "Volevo farmi vedere dall'elicottero."
- "Elicottero?" domandò stupito Morgan "Stai delirando amico, non c'è nessun elicottero. Forse hai avuto un allucinazione. Capita, è normale." Replicò ancora l'uomo.
- "No, c'era. L'ho visto, ne sono più che sicuro!"
ribatté convinto e sicuro Bill. Quando ad un tratto, la loro attenzione fù attirata dal rumore di alcuni spari.
- "Oh mio Dio, è Ronnie!" Urlò Andrea preoccupata, sgranando gli occhi. Tutto il gruppo si precipitò sul tetto per impedire a Ronnie, il classico galeotto tutto d'un pezzo pieno zeppo di tatuaggi, di sparare e richiamare altri zombie.
- "Ronnie che stai facendo??? Ti ha dato di volta il cervello? Dio, vuoi farci fare la fine del pranzo a tutti? Ma io non lo so. Ora che ci siamo, offriamogli anche il listino dei Dessert e stiamo apposto!"
Urlò piuttosto irritato Morgan, mentre Ronnie ridacchiava divertito.
- "Hey! Dovete essere educati davanti ad un uomo armato, è solo buon senso."
- "Stai sprecando le pallottole, ne abbiamo già poche. E in più, ce li stai attirando sempre di più tra le palle!"
Urlò Mark abbastanza furioso.
- "Hey! Ora devo prendere ordini da te? Non penso proprio fratello, aspetta e spera."
- "Aspetta e spera? C'è qualcosa che vorresti dirmi eh, Ronnie?" disse Mark furioso più di prima, mentre avanzava verso Ronnie che se la rideva di buon gusto.
- "Mark lascia perdere non ne vale la pena!" disse Morgan, fermando il ragazzo che avanzava. Si voltò poi verso Ronnie, "Abbiamo già tanti problemi di nostro, quindi vedi di rilassati e di non mettertici anche tu. Chiaro?" continuò a dire, cercando di calmare gli animi. Ma l'uomo diede gran poco ascolto alle sue parole e continuò a provocare Mark.
- "Vuoi sapere cosa aspettare?"
Chiese Ronnie.
- "Si!"
- "Aspetta e spera che io prenda ordini da un nero!"
- "Figlio di puttana!"
Scrollò via le mani del ragazzo da sé e si fiondò contro Ronnie, lanciandogli un pugno in piena faccia.
Bill cercò, senza molto successo, di intervenire tra i due.
"Dai ragazzi, smet.." ma un pugno in piena faccia da parte di Ronnie, bloccò le sue parole e lo scaraventò a terra dolorante.
Il galeotto, dopo aver allontanato Bill, ebbe la meglio su Mark, mentre gli altri gli sbraitavano contro di smetterla e di fermarsi, cercando invano di fermarli.
Bill, ancora dolorante, si rialzò in piedi sentendo in bocca l'amaro sapore di sangue. Si tocco così il labbro, sporcandosi le punta delle dita di sangue, cosa che lo fece irritare come non mai. Assottigliò lo sguardo su Ronnie e si avvicinò, afferrando lungo il tragitto il fucile che era scappato alla presa del galeotto, e quando lo notò distratto e voltato di spalle, Bill con botta sicurezza, gli diede un colpo alla schiena con il manico del fucile. L'uomo cadde a terra, contorcendosi per il dolore. Bill gli prese un polso con forza e con un paio di manette, lo legò ad un palo.
- "E chi diavolo saresti tu!" domandò Ronnie con smorfie di dolore.
- "Un poliziotto gentile. Allora Ronnie, stammi bene a sentire. Le cose stanno diversamente ora. Non ci sono più neri adesso, e non ci sono più neanche gli stupidi pezzi di merda bianchi come te.
Solamente carne scura e carne chiara. Ci siamo solo noi e i morti, che vorrebbero tanto banchettare con i nostri corpi. Dobbiamo restare uniti per sopravvivere!"
- "Fottiti amico!" rispose ancora dolorante Ronnie.
- "Vedo che hai l'abitudine di non afferrare i concetti..."
- "Ah si? Bhé, fottiti due volte!"
Bill, per quanta pazienza potesse avere, gli puntò la pistola al centro della fronte, fulminando con lo sguardo.
- "Devi essere educato davanti ad un uomo armato, è solo buon senso."
- "Non lo faresti mai, sei uno sbirro."
- "Ormai non sono altro che un uomo che cerca sua moglie e suo figlio. Chiunque si metta in mezzo non potrà che perdere. Ti darò un momento per pensarci su."
Rispose Bill, mentre Ronnie imprecava con voce bassa.
- "C'è qualche persona fuori dalla città, ma nessun centro rifugiati. E' solo un illusione." disse Morgan.
- "Quindi dobbiamo trovare una via d'uscita, non possiamo fermarci qua." replicò Bill al gruppo.
- "Bill, le strade non sono sicure" rispose Morgan.
- " Giusto. Uhm, e se passassimo per il condotto fognario?"
- "No. Sono sbarrate, non c'è via d'uscita!"
Bill cominciò a pensare, fino a quando il suo sguardo andò a finire su un cantiere, dove si trovava un camion parcheggiato dietro al cancello d'entrata.
- "Nei cantieri hanno sempre le chiavi dei camion a portata di mano."
- "Non avrai scampo tra quegli zombie,Bill. Ragiona."
Disse Morgan affacciandosi dal tetto e indicando la mandria di zombie sotto di essi.
- "Glen, tu mi hai tirato fuori dal carrarmato, no?"
- "Si Bill, ma stavano mangiando, erano distratti."
Replicò il ragazzo.
- "E allora? Li distraiamo di nuovo. Sono attratti dal rumore giusto?"
disse Bill.
- "Giusto, sono un po' come dei cani. Appena sentono un rumore, arrivano!"
Disse Glen, spiegando.
- "Che altro?"
Domandò ancora il poliziotto.
- "Che altro a parte sentirti? Ti vedono, ti annusano e se ti prendono ti mangiano." disse sconcertato Morgan.
- "Possono distinguerci dall'odore?"
- "Perché, tu no Bill? Puzzano di morto, è abbastanza forte e poco fine come odore." replicò Andrea. In quel momento a Bill gli viene l'ennesima idea. Decidono così di sventrare degli zombie morti, cospargendosi delle loro budella in modo tale da avere il loro stesso odore e poter così camminare indisturbati tra gli zombie, fino al camion per andare via.
- "Questa vincerebbe il primo premio delle pessime idee..."
Replicò Glen, mentre gli altri si preparano con grembiuli, guanti di gomma, maschere per proteggere il viso e accette.
- "Ha ragione! Fermatevi ok? Riflettete." disse Morgan, con tono preoccupato.
- "Non c'è tempo, hanno già buttato giù la prima fila di porte. L'ultima non reggerà ancora per molto." rispose Bill.
Di corsa lui e Morgan trascinarono all'interno della stanza due zombie privi di vita e iniziarono a sventrarli, mettendosi le loro budella addosso mentre la stanza incominciò ad impregnarsi di quell'odoro squallido.
Glen non riuscì a trattenersi per molto, e a quella vista e a quell'odoro, vomitò in un angolo della stanza, diventando leggermente pallido in viso.
- "Avete tutti i guanti? Non dovete sporcarvi ne la pelle e ne gli occhi." avvertì Bill.
Così cominciarono con molto disgusto a ricoprire di budella Morgan e Bill.
- "Oddio... non ce la faccio più, fa troppo schifo." disse Morgan, alzando il viso come a cercare aria fresca.
- "Prova a pensare a qualche altra cosa, Morgan. Pensa a tanti bei cuccioli e gattini." rispose Bill, ridendo.
- "Dio, puzzate da far schifo..." disse andrea, voltando il viso di lato per appoggiare il naso sulla maglietta per non sentire l'odore
- "Ti ricordo che è il nostro scopo puzzare. Strano ma vero! Può bastare quindi?
- "Oh si Bill...!" rispose Jamie alla sua domanda.
-"Okay, se torniamo state pronti. Va bene?"
Avvertì Bill, mentre l'intero gruppo annuiva.
- "Aspetta, che facciamo con Ronnie, Bill?"
Bill voltò lo sguardo sull'uomo ancora ammanettato, prese le chiavi delle manette e le lanciò in direzione di Mark.
"Liberalo!" disse, mentre Mark prese al volo le chiavi annuendo.
Così Bill e Morgan, armati di accette, uscirono fuori per strada, in mezzo agli erranti che sembrano non accorgersi di loro, mentre gli altri, ansiosi, osservavano tutta la scena dall'alto del tetto.
Bill e Morgan provavano a rimaner tranquilli, ma la paura c'era, ed era anche tanta. Tutto sembrava filar liscio, quando le nubi scure sopra di loro, non lasciarono cadere alcune gocce d'acqua.
- "Oh cazzo!" esclamò Mark, vedendo scivolar via dal proprio corpo i resti degli zombie.
-"L'odore sta svanendo, Bill! La pioggia ci sta pulendo!" continuò ora in preda al panico.
- "No Morgan, non è vero! Bhé, magari un po'!"
Non fece in tempo a rispondere, che uno zombie si voltò di scatto attratto dall'odore dei due e gli si fiondò contro. Bill pronto, coprì entrambi con l'accetta, uccidendo così lo zombie.
- "COOOORRI!!!" urlò Bill, scansando da se gli zombie che gli si paravano contro, prendendoli ad accettate.
Morgan nel fuggire, viene circondato da un gruppo di zombie, che affamati, andarono a morderlo sulla schiena.
Bill riuscì ad intravedere la scena, ma non poteva mollare tutto e andare da lui, così continuò a correre cercando di non essere raggiunto, riuscendo a scavalcare velocemente il cancello togliendosi l'impermeabile sporco. Raggiunse il camion, ma come solita fortuna, gli sportelli erano chiusi.
Prese l'accetta che aveva a portata di mano e spaccò il vetro, infilando una mano dentro per riuscire ad aprire la portiera.
Una volta entrato nel grande camion, nota che le chiavi non era lì. Impreca mentalmente e si abbassa, cercando i cavetti giusti da unire per farlo partire.
- "Oh mio Dio Bill, sei tu?"
Bill sgranò gli occhi e si voltò di scatto, rimanendo a bocca aperta e facendo scivolare i cavi dalle dita.
- "Non ci posso credere..." mormorò.
Grazie a tutte voi per avermi fatto arrivare al terzo capitolo spero vi piaccia tanto e commentateeee tantoo tantooooooooo!!!!! Alla prossima :-D
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ma almeno si è salvatoooooo , almeno luii 
