Titolo: Come un petalo nel vento
Autore: +SuicideGirl+
Genere: Triste/Malinconico
Raiting: PG-13
Avvisi: Character Death/ AU/Angst
Pairing: BillxTom
Riassunto: Aspettami e ti raggiungerò volando, come un petalo nel vento.Disclaimer: I fatti descritti e riportati da me medesima non sono mai avvenuti, sono frutto della mia fantasia, i personaggi realmente esistenti non mi appartengono e ciò che scrivo non è a scopo di lucro.
Ovviamente, non guadagno nulla nello scrivere.
Note iniziali:Ed eccomi con l'ennesima storia deprimente; ultimamente sono in vena di CD ç_ç
Chiedo perdono, e se siete già depresse di vostro non leggete
Detto ciò vi auguro buona lettura ^^
Come Un Petalo Nel Vento...
Sento l’asfalto freddo premuto contro la mia guancia, le testa girata di lato e dolorante. Non riesco a muovermi, il dolore mi mozza il respiro e non sento più gran parte del corpo. Intorno a me c’è gente che mi fissa ed urla, almeno quella che riesco a vedere fa così, anche se infondo non mi interessa.
Non mi interessa più nulla.Sembra come se starmene sdraiato sul freddo e scuro asfalto sia di importanza primaria, molto più importante persino di respirare, cosa che in questo momento mi sta facendo penare.
Forse, starmene qui immobile è più importante perché è l’unica cosa che non mi fa male.
Ecco, me ne sto preoccupando troppo.
Un paio di anfibi si piantano davanti ai miei occhi, per poi diventare un volto.
È un uomo, ma non lo conosco. Mi punta una lucetta negli occhi; mi da fastidio, vorrei cacciarla via con le mani, ma riesco solamente a battere appena gli occhi.
L’uomo scuote la testa ed io mugugno.
Perché mi lascia solo e scuote la testa? Che ho?
Centinaia di voci si affollano nella mia mente, creando confusione, fastidio.
Ma che hanno da parlare? Zitti, devono stare zitti! Mi fa male la testa, voglio solo il silenzio!
Delle rotelle si avvicinano al mio viso e degli uomini cominciano a toccarmi, issarmi su un qualcosa di rigido, bloccarmi il collo con una cosa altrettanto rigida.
Il rumore però non diminuisce, aumenta, alimentato soprattutto da delle sirene.
Urlano stridule, impedendo al silenzio che voglio di avvolgermi.
Cristo, mi fa male tutto, c’è troppo rumore, troppo dolore, troppo tutto; io voglio il silenzio.
Come se avesse sentito le mie preghiere, il silenzio irrompe fra il rumore e si impossessa di me.
Ora solo buio e bramato silenzio.
*
Il sole splende alto nel cielo e l’erba del prato su cui sono seduto, viene smossa dal vento primaverile.
Tutti sono felici, io no.
Come potrei senza te?
Come potrei essere felice se ho perso una parte fondamentale di me?Fra le mani stringo un rosa di un bellissimo colore fra il giallo e l’arancione: sono sicuro che, se potessi vederla, ti piacerebbe da matti.
Ne accarezzo i petali, stupendomi di quanto siano vellutati e morbidi.
La poggio sull’erba e mi stendo, non staccando mai gli occhi dal fiore.
È così bello, bello come te, come il mio piccolo fratellino che mi ha lasciato troppo presto.
È così stronza la vita: stavamo così bene insieme, ci completavamo, com’era giusto che fosse, ci amavamo ed eravamo tremendamente felici insieme.
Ecco, troppo felici, perché la morte ti ha portato via.
Forse non era semplicemente destino, forse perché eravamo davvero troppo felici, non lo so.
So solo che non mi sta bene.
Io ti rivoglio qui con me.Una formica sale sulla rosa ed io la scaccio via, infastidito.
Nessuna formica deve salirvi sopra, nulla deve intaccare la sua bellezza, perché sarebbe come intaccare la tua.
Sì, perché tu sei come quella rosa: particolare, bellissimo, dolce e morbido, così pieno di vita e di calore.
Prendo la rosa fra le mani, pungendomi però con una spina.
L’unica spina.Guardo la rosa e poi il mio dito sanguinante.
Il sangue fuoriesce da quel piccolo ma profondo foro, cola lungo il dito e cade terra.
Il mio sangue.
Il tuo sangue.Una delle moltissime cose che condividevamo. Anzi, una di tutte le cose che condividevamo, perché io e te eravamo una cosa sola.
Gemelli omozigoti: due corpi e un’anima.
Mi rigiro il fiore fra le mani, macchiando un petalo col mio sangue.
Lo fisso, osservo come quella macchia sia tremendamente fuori posto, eppure mi sembra
così appropriata.Stacco il petalo e continuo a guardarlo.
Tu con il mio sangue.
Tu con me.
Noi insieme.Siamo fatti per stare insieme.
Tasto la tasca dei jeans e sento le chiavi della moto, lì dove le avevo lasciate.
E decido che sarà così.
Prendo la rosa ed il petalo, salgo il sella e chiudo gli occhi non appena il motore si risveglia ruggendo.
E corro, corro per quelle strade, percorro quei serpenti duri e scuri che ti hanno tolto la vita, quegli intrecci serpeggianti dal manto di catrame.
Arrivo dove ti hanno trovato, dove ti sei schiantato e dove hai esalto il tuo ultimo respiro.
Presto anche io esalerò il mio, proprio qui, come te.
Eccolo lì, il muro contro cui sei andato a finire.
Su di esso ci sono ancora i segni del tuo incidente, e ci sono anche alcuni mazzi di fiori ed una tuo foto, rovinata dalle ingiurie del tempo.
Accelero e modifico la traiettoria.
Dritto verso il muro.
L’impatto è violentissimo, vengo catapultato a terra, a vari metri di distanza dalla moto, il casco che non avevo allacciato schizza via ed io sbatto la testa.
Dio, sembra che si sia staccata dal collo.
Ho male ovunque, mi sento pesante e non riesco a muovere nulla, se non gli occhi.
Allora lo faccio, alzando lo sguardo.
La rosa è davanti a me, con tutto il suo splendore.
Il petalo che avevo in mano, volteggia in aria, scivolando lentamente verso il basso.
Si posa davanti ai miei occhi e per un attimo mi sembra di rivederti, di poterti avere qui con me.
Sento l’asfalto freddo premuto contro la mia guancia, le testa girata di lato e dolorante. Non riesco a muovermi, il dolore mi mozza il respiro e non sento più gran parte del corpo. Intorno a me c’è gente che mi fissa ed urla, almeno quella che riesco a vedere fa così, anche se infondo non mi interessa.
Non mi interessa più nulla.
Aspettami fratellino, fra poco volerò da te,
come un petalo nel vento.
FineNote finali: Se state leggendo qui vuol dire che siete sopravvissute e quindi vi faccio un applauso *clap clap*
Beh, spero di non avervi depresso che vi sia piaciuta
Bacioni a tutti <3
ma, apparte il fatto che è CD, non è proprio il momento, per me, di leggere qualcosa di triste... scusascusascusascusa!!
