Full Circle., In fase di scrittura

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view post Posted on 26/10/2011, 18:04

Nice Twincester
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Memories
view post Posted on 27/10/2011, 00:40




Autrice: Memories.
Titolo: Full Circle.
Rating: NC17
Avvisi: Adult Content, Violence, Language.
Generi: Alternative Universe, Angst,Drama,Humor (pochi accenni),Twincest not related, Fluff (poco), Romance,Lemon.
Riassunto: Tom si prende una cotta per un ragazzo che gli fa ripetizioni.
Decide di dimostrarglielo, non sapendo però di aver aperto un circolo vizioso...
Riuscirà a bloccare questa spirale di desiderio e risentimento e finalmente a chiudere il cerchio?

Disclaimers: I Tokio Hotel non mi appartengono e tutto ciò che scrivo è puro frutto della mia fantasia. Niente è scritto a scopo di diffamazione o di lucro.


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Grazie Salatalien...




CAP 22

Inserire la chiave nella toppa stava diventando l’impresa più difficile mai fatta in vita sua, per Tom.
Con Bill che gli si schiacciava addosso, premendosi contro di lui e leccandogli il collo fin sotto l’orecchio, era del tutto impossibile riuscire a fare centro.
Dopo una serie di faticosissimi tentativi però, la chiave riuscì ad entrare, permettendogli così di far fare lo scatto alla serratura ed aprire la porta di casa.
<< B-Bill...>> Ansimò cercando di prendere fiato. << fammi almeno respirare.>>
<< Mhm...zitto, sta zitto e baciami!>>
Tom sospirò eccitato e cinse con le braccia i fianchi del moro, baciandolo con trasporto e voglia.
Bill si strinse di più a lui, passando una mano sotto la sua mega maglia e sfiorandogli i fianchi.
La casa era interamente immersa nel buio e in quel momento non servivano luci per sentirsi, vedersi, percepirsi a vicenda.
<< Tom, Tom, Tom...>> Sussurrò il moro, delirando per la troppa voglia.
“Ciao.”
Bill rise, gettando il collo all’indietro. << Perché mi saluti con quella voce?>>
<< Bill, veramente...>>
“Vaffanculo!”
<< Ehi, Tom!>> Il moro si staccò stranito dalle labbra dell’altro, cercando di guardarlo torvo. << Mi mandi a fanculo?>>
<< Bill ma non sono io che parlo.>> Cercò di spiegare Tom, sentendosi maledettamente in imbarazzo.
Maledetto pappagallo.
Il moro inarcò il sopracciglio, staccandosi da Tom e facendosi passare il momento di eccitazione. << Mi prendi anche per il culo?>> Disse strizzando gli occhi per vedere meglio di fronte a sé.
<< Veramente io...>>
“Ciao.”
Bill sgranò gli occhi e, in meno di due secondi, saltò addosso a Tom, aggrappandosi a lui e artigliando le unghie sulla stoffa della sua maglia. << Cristo, Tom, c’è qualcuno in casa!>> Urlò disperato.
<< Bill non è propriamente...>>
<< Tom, Tom, Tom, ti prego! Hai qualcosa? Un’arma, un martello, un qualcosa?>>
<< Bill non posso uccidere Anacleto!>>
<< Chi cazzo è Anacleto?>> Chiese il moro, sempre in preda ad una crisi isterica.
<< Anacleto è il mio pappagallo, solo che non lo vedi perché siamo al buio.>> Spiegò Tom, cercando di staccarsi il moro di dosso. Sembrava voler rimanere lì per sempre.
<< Il tuo...>> Bill parve farsi riflessivo, poi si girò di scatto verso Tom. << hai un pappagallo?>>
<< Ebbene sì!>> Annuì quell’altro sorridendo imbarazzato.
Si sporse verso l’interruttore, cercandolo a tastoni, e spinse il pulsante.
Il salone s’illuminò per intero, mostrando a Bill gran parte dell’appartamento e, qualche passo più in là, la gabbia di Anacleto.
<< Oh!>> Fu l’unica cosa che riuscì a dire, mentre il pennuto iniziava ad agitarsi nella gabbia, reclamando un po’ di libertà.
In fondo era tutto il giorno che se ne stava là dentro e le sue ali iniziavano a sentire il bisogno di sgranchirsi un po’.
Tom si avvicinò a lui, infilando un dito nella gabbia per accarezzare la testolina di Anacleto, poi mosse il gancetto che la teneva chiusa, aprendo la porticina.
<< Lo liberi?>> Chiese Bill stupito, ancora attaccato al muro del salone.
<< Certo, poverino,>> Disse Tom, permettendo al volatile di salire sul suo braccio. << non posso tenerlo chiuso per sempre, morirebbe di depressione.>>
<< E non sporca casa?>> Chiese il moro inarcando un sopracciglio.
<< Assolutamente no, Anacleto fa tutto nella sua gabbia. Guarda che sono un ottimo educatore io, sai?>>
Bill sospirò, fissando Anacleto che passeggiava tranquillamente a terra come un comune umano; non sapeva il perché, ma non riusciva a muovere un passo in avanti.
Quel pennuto lo spaventava un po’.
<< Hai intenzione di rimanere lì per sempre?>> Chiese Tom, fissando il moro sconcertato.
<< N-Non puoi rimetterlo dentro?>> Implorò Bill, indicando Anacleto a terra.
Tom parve stupirsi a quella richiesta, perché sgranò gli occhi guardando Bill preoccupato. << Hai paura di Anacleto? Guarda che non gli dici niente lui non ti calcola proprio. Puoi stare tranquillo.>>
<< Sicuro, sicuro?>>
<< Sono sicurissimo. Dai, vieni vicino a me sul divano, vedrai che nemmeno se ne accorgerà.>> Lo spronò Tom, cercando di tranquillizzarlo.
Bill deglutì appena; il pennuto sembrava abbastanza tranquillo e, soprattutto, abbastanza lontano dalla sua portata, quindi decise di dare retta a Tom.
Camminò verso di lui, senza mai staccare gli occhi da Anacleto...e fece bene.
Proprio in quel momento, nemmeno fosse destino, il pappagallo volò verso di lui, obbligandolo ad aumentare il passo verso il divano.
<< Dio, Tom!>> Gracchiò Il moro, facendo un balzo e cadendo esattamente sopra a Tom. << Lo vedi che è aggressivo?>> Urlò stringendo le palpebre. << Mandalo via!>>
<< Bill! Si è solo avvicinato, guarda?>>
Bill esitò per un secondo poi, tenendosi sempre ben stretto a Tom, girò leggermente la testa, guardando dietro di sé.
Effettivamente Anacleto se ne stava appollaiato sul tappeto del salotto, esattamente di fronte al divano.
Solo che lo guardava in maniera strana...
<< Tom, ammettilo, mi guarda male!>>
Tom rise, e scosse la testa. << Bill, non ti guarda male, semplicemente sei una persona nuova per lui e quindi è curioso di conoscerti. Scommetti che è per questo motivo che si comporta così? >>
<< Dici che vuole conoscermi?>> Chiese il moro, allibito.
<< Esatto!>> Annuì Tom. << Guarda, siediti per bene così vi faccio fare conoscenza.>
Bill sbatté le palpebre leggermente dubbioso, ma comunque diede retta a Tom, sedendosi al suo fianco composto.
<< Vieni Anacleto.>> Disse Tom al pennuto, porgendo un braccio verso di lui.
Quello, stranamente per i suoi canoni da ribelle, eseguì gli ordini salendo sul braccio del padrone.
Bill non poté fare a meno di allontanarsi un po’ quando Tom si mise dritto sul divano, avvicinando dunque anche il pennuto.
<< E’ davvero enorme questo pappagallo, non era meglio un piccolo cocorita colorato? Per forza quest’aquila dovevi comprarti?>>
<< E’ più bello così.>> Si giustificò Tom imbronciandosi. << E poi tra me e Anacleto è stato amore a prima vista.>> Disse accarezzandogli le piume. << Mi fa un sacco di compagnia.>>
Bill deglutì e osservò il pappagallo, intento ora a beccare le sue piume rosse.
<< Anacleto, lui è Bill. Bill, lui è Anacleto!>> Disse Tom, sorridendo amabilmente.
Bill abbozzò un sorriso molto forzato e provò ad allungare una mano verso il volatile, se non fosse che quello, non appena lo vide avvicinarsi, si mosse bruscamente, come a voler rifiutare quel contatto.
<< Tom, gli sto antipatico.>> Disse il moro, ritirando immediatamente la mano.
Tom si grattò la testa dubbioso. << Devo ammettere che non è poi così socievole, però mi sembra strano che sia così scostante. Anacleto non rifiuta mai qualche carezza.>>
<< Beh, è questione di caratteri.>> Sentenziò Bill. << Evidentemente non siamo fatti l’uno per l’altro.>>
<< Strano, eppure non è così stronzo con le ragazze che porto qui...>>
Bill inarcò un sopracciglio, dedicando tutte le sue attenzioni a Tom. << E così ti dai alla pazza gioia, eh!>>
Tom si sentì terribilmente in imbarazzo, accorgendosi solo dopo del cattivo esempio di playboy che aveva dato.
<< Ehm...>> Bofonchiò grattandosi il collo. << diciamo che prima andava meglio, è da un po’ che non...ecco, capito no?>>
Bill sbatté le sopracciglia e chinò lo sguardo, leggermente in imbarazzo.
A far passare quel momento di gelo fu Anacleto che, in quel momento, aprì le enormi ali e spiccò il volo dall’altra parte del salone, posandosi sullo schienale di una sedia un po’ più in là.
<< Direi che tra me e il tuo pappagallo non scorre buon sangue.>> Disse Bill, sorridendo appena.
<< E’ solo questione di tempo, Anacleto non è il tipo da confidenze di primo impatto.>> Spiegò Tom, facendo spallucce.
Calò di nuovo il silenzio tra i due, e in casa non vi era nemmeno il minimo rumore che potesse spezzarlo.
Tom deglutì, pensando a come l’intervento di Anacleto avesse spezzato il momento intimo in cui lui e Bill si stavano perdendo qualche attimo prima.
Cosa doveva fare?
Gli sembrava che qualsiasi gesto potesse compiere in quel momento sarebbe stato fuori luogo.
Optò per la scusa più stupida di sempre.
<< Posso offrirti qualcosa? Un caffè, birra, succo di frutta...>>
Bill rise appena. << Oddio, avevo quasi dimenticato i tuoi caffè. Ricordo ancora che con il primo che mi hai offerto ho rischiato di rimetterci la lingua.>>
Tom si sentì leggermente offeso. << Guarda che non era il mio caffè ad essere sbagliato, ma è stata colpa tua che non hai aspettato. Normale che ti sia bruciato.>>
Bill rise ancora. << Sì, lo so. Però non riesco a dimenticare quell’episodio.>>
Tom sghignazzò. << Beh? Vuoi riprovare l’ebbrezza? Se vuoi te lo preparo.>>
Il moro scosse la testa. << No, grazie! Mi accontento di una birra.>>
<< Ok, allora andiamo in cucina, dai!>>
I due si alzarono dal divano, dirigendosi verso la cucina, e Bill rimase stupito dalla grandezza di quella casa e, soprattutto, dall’ordine che vi era.
<< E’ una casa grande per essere solo per te.>> Disse sedendosi su una sedia.
<< Lo so.>> Annuì Tom, prendendo due birre dal frigo e aprendole entrambe. << Mi piace stare comodo e poi, non si sa mai, ma in un futuro potrei anche non vivere più da solo.>> Disse porgendo la birra a Bill.
Il moro la prese e guardò Tom sorridendo. << E’ una buona aspettativa per un ragazzo della tua età.>>
Tom sghignazzò appena. << Sentitelo! Hai quattro anni più di me e parli come se fossi mio nonno. Ti ringrazio, Bill, ma mio nonno sta benissimo, lascia a lui il compito di dirmi certe frasi da vecchio.>>
<< Non è una frase da vecchio!>> S’imbronciò il moro. << Volevo solo dire che a diciannove anni, come te, non tutti penserebbero già ad un futuro con una donna e, per di più, addirittura dentro casa.>>
<< Io sono una persona seria. >> Disse Tom, abbastanza pompato. << Ammetto che mi piace avere le mie scappatelle con diverse ragazze, ma non escludo mai il fatto di potermi affezionare sul serio. >>
Bill si accigliò, fissandolo.
<< Quel che intendo dire,>> Spiegò Tom, sentendosi impacciato. << è che, se conoscessi un qualcuno e iniziassi ad accorgermi di provare qualcosa di importante, non mi imporrei mai il contrario. Nonostante io sia giovane, se mi affezionassi, potrei anche fidanzarmi e pensare ad una relazione seria. Nella vita non si sa mai, no?>>
Bill rimase parecchio sconvolto da quel discorso; lo stupiva sentire un ragionamento del genere da parte di Tom.
O forse no!
No, non lo stupiva affatto! Bill sapeva benissimo che Tom sapeva essere molto serio e affettuoso se voleva.
Se lo ricordava alla perfezione il modo in cui si era legato a lui qualche anno prima.
Se solo non lo avesse accoltellato in quel modo.
<< Beh?>>
Sussultò, distratto dalla voce improvvisa di Tom.
<< Queste birre si stanno scaldando, brindiamo o no?>>
Bill sorrise impercettibilmente e allungò un braccio verso Tom. << E a cosa brindiamo?>>
Tom si sporse in avanti. << Io brindo a te. Che tu possa trovare quello che cerchi!>>
<< Allora anche io brindo a te.>> Rispose Bill. << Che anche tu possa trovare quello che cerchi!>>
<< Salute!>> Dissero quasi in coro e bevvero insieme, staccandosi dalla bottiglia nello stesso identico istante.
Bill quasi si strozzò. << Cazzo, ma quanto è amara! Quant’è forte questa birra?>> Chiese scrutando l’etichetta.
<< Doppio malto.>> Spiegò Tom. << E ho solo quella. Non ti piace?>>
<< No, è buona. A saperlo ci andavo più piano però.>>
<< E allora lo vedi che sei proprio vecchio? Vivi in Germania, la patria della birra, e ti scandalizzi per così poco?>>
<< Non sono un ubriacone come te!>> S’impuntò il moro, falsamente offeso. << E sei pure un tossico!>>
<< Io? Un tossico?>> Disse Tom, puntandosi un dito sul petto. << Non è vero!>>
<< Ti fai le canne!>> Lo riprese Bill, scherzando.
<< Ovvio!>> Confermò Tom, annuendo freneticamente.
Bill scoppiò a ridere, sorseggiando di nuovo quella birra amarissima. << Però è buona sai?>>
<< Così ti voglio!>> Ghignò Tom, sorseggiando la sua.
Bevvero ancora e aprirono nuove bottiglie senza darsi un freno.
Bill, ad un certo punto della serata, dovette ammettere che sentiva la testa girargli vorticosamente e le gambe cedergli un po’.
Dopo circa un’ora che bevevano, dovette dare un freno al suo gomito.
<< Dio, ho la testa che non si ferma più.>> Disse mettendosi una mano in fronte. << Credo che sverrò.>>
<< Non preoccuparti, ti raccolgo io.>> Lo tranquillizzò Tom, sapendo effettivamente quanto fosse falsa quella promessa.
Anche la sua testa girava e ,se si fosse inchinato anche solo per raccogliere qualcosa da terra, non era poi così certo che sarebbe rimasto in piedi.
Effettivamente quella birra ti mandava davvero su di giri.
<< Tom, ho bisogno di sdraiarmi, mi gira tutto.>>
<< Ok, ok! Andiamo di là.>> Propose porgendo una mano a Bill.
Molto a fatica, il moro l’afferrò, lasciandosi trascinare fuori dalla cucina.
Arrivarono in un’altra camera, la camera di Tom a dirla tutta, e la riconobbe grazie ad un enorme poster che aveva anche ad Amburgo. Il poster di Samy Deluxe, che Tom venerava e onorava come fosse il Dio della sua religione.
Si buttarono entrambi sul letto, restando per qualche secondo muti ad osservare il soffitto in movimento, a loro detta.
Poco dopo, Bill si fece forza e si sdraiò su un fianco, poggiando la testa sulla spalla dell’altro.
<< Perché hai tagliato i rasta?>> Chiese, sentendo gli occhi appesantirsi.
Tom scosse appena le spalle, quel poco che la sua forza gli permise, e si schiarì la voce. << Ad un certo punto mi ero stufato. Li ho portati per anni e, in qualche modo, mi facevano troppo ragazzino. Quindi ci ho dato un taglio. C’è stato un periodo, devo ammetterlo, che la mia testa era a dir poco inguardabile. Un enorme covo di paglia.>>
Bill sghignazzò. << Li hai anche tinti di nero.>>
<< Beh, il nero sta con tutto, no?>>
<< Ah! L’ho sempre pensato! È una vita che lo penso!>>
Entrambi scoppiarono a ridere per quella constatazione scontata e Tom sentì quasi gli addominali dolergli per la troppa fatica.
<< Penso di stare per morire.>> Disse, appena smesso di ridere.
<< E io credo di seguirti. Che dici? Siamo ubriachi?>>
<< Direi brilli. Se fossimo ubriachi non avremmo nemmeno la testa per rendercene conto.>>
<< E’ una sensazione leggera però!>> Sospirò Bill, avvolgendo un braccio intorno alla vita di Tom. << E’ bello e rilassante.>>
<< Diciamo di sì!>> Annuì l’altro, aprendo un braccio e permettendo al moro di infilarsi meglio nel incavo della sua spalla.
<< Posso togliermi le scarpe?>> Chiese Bill, chiudendo gli occhi.
<< Se non ti puzzano i piedi va bene!>>
<< I piedi puzzeranno a te, hai capito?>> Gracchiò il moro, sollevandosi leggermente. << Oh no, non ce la faccio!>> Sospirò buttandosi di nuovo sulla spalla di Tom. << Mi gira il cervello!>>
Tom scoppiò a ridere e, senza nemmeno accorgersene, ruttò.
Bill si sollevò di nuovo su un braccio, sbattendo le ciglia freneticamente. << Fai sempre e comunque tremendamente schifo!>>
<< E tu parli sempre troppo!>>
<< E tu sei sempre il solito cafone,babbeo e stronzo di una volta.>>
<< E tu sei la solita donnicciola isterica e con il ciclo.>>
<< Io non sono una donna!>> Ringhiò il moro, guardandolo torvo.
Tom aprì solo leggermente gli occhi e lo guardò di sbieco, facendolo sentire tremendamente...nudo!
Dio, quant’ era bello, pensò Bill osservandolo con attenzione; e il fatto che fosse leggermente sfatto e ubriaco lo rendeva ancora più sexy di quando stava in forma.
Si rese conto che lo stava fissando con la bavetta alla bocca da troppo tempo.
<< Cos’è? Perché mi fissi?>> Chiese infatti Tom, sospirando pesantemente.
Dava come l’impressione che potesse addormentarsi da un momento all’altro. Quella birra aveva fatto il suo porco effetto anche su di lui e questo eccitava Bill in maniera sovraumana.
<< Perché?>> Chiese ciondolante. << Non posso fissarti, eh!>> Lo minacciò, anche lui con gli occhi semichiusi.
<< Immagino con quale attenzione mi stai fissando. Non riesci a tenere gli occhi aperti.>> Lo schernì Tom sempre su di giri.
<< Ha parlato quello sveglio, infatti!>> Brontolò Bill, pizzicandogli un guancia.
<< Ahia! Idiota!>>
Bill scoppiò a ridere e si rotolò sul letto come un ossesso.
La sua risata stava diventando isterica, un po’ per la situazione e un bel po’ per l’alcool ingerito.
Ubriacarsi con la birra. Che tristezza.
Si rotolò talmente tanto che perse totalmente il senso dell’orientamento.
Infatti, dopo due istanti, percepì il vuoto sotto di sé e cadde dal letto con un sonoro tonfo, scontrandosi con il marmo gelido del pavimento.
Non fece nemmeno in tempo ad aprire gli occhi, che la testa di Tom fece capolino dal letto guardando in basso.
Non appena Tom vide la sagoma del moro a terra, esplose in una risata frenetica che, per poco, non gli fece uscire gli occhi dalle orbite.
<< Tom...>> Mugugnò il moro da terra. << aiutami ad alzarmi, non ce la faccio da solo.>>
Tom parve non dargli retta, anzi, a dirla tutta se la stava ancora ridendo come un pazzo.
<< Ah, è così eh...ora ti faccio vedere io.>> Rantolò Bill, cercando di mettersi dritto.
Inutile dire che ci riuscì dopo essere caduto di nuovo, dopo aver cercato a tastoni il letto, a pochi centimetri da lui, e dopo aver combattuto con le sue gambe affinché riuscissero a collaborare.
Un’impresa, ma ci riuscì!
Non appena fu sul letto saltò su di Tom con un balzo, iniziando a solleticargli i fianchi più velocemente possibile.
Quello, di sua risposta, iniziò ad agitarsi come un ossesso, scalciando con le gambe e cercando di rotolarsi sul letto per liberarsi della presenza del moro.
Riuscì fortunatamente a prendere il sopravvento, salendo sopra il corpo di Bill e sovrastandolo con tutto il peso.
Bill rise forte, gettando il collo all’indietro per prendere aria, ma avvertì improvvisamente il corpo di Tom bloccarsi e i suoi movimenti fermarsi.
Curioso, chinò la testa, trovandosi esattamente occhi negli occhi con Tom che, in quel momento, lo stava fissando quasi come se volesse guardare attraverso di lui.
Si pietrificò leggermente, sentendo la gola seccarsi e il ventre attorcigliarsi per l ’agitazione.
Improvvisamente tutta quella calma lo stava innervosendo.
La sua testa girava vorticosamente e i suoi occhi faticavano a restare aperti, ma bastava quello sguardo a farlo sentire totalmente e incondizionatamente dipendente dal colosso che aveva sopra di sé.
E pensare che qualche anno prima, mentre facevano sesso, lo vedeva così piccolo e sperduto in un certo senso. A volte si era sentito addirittura un pedofilo.
Ora, invece, Tom sembrava molto più grande di lui, nonostante l’età fosse sempre minore della sua.
Tom era uomo e Bill...impazziva per gli uomini.
Senza freno, afferrò immediatamente la testa di Tom, obbligandolo a chinarsi di più su di lui e portando le loro labbra a congiungersi impetuosamente.
Tom sembrava totalmente pronto, come se lui stesso stesse pensando la medesima cosa in quel momento, e avvolse le labbra del moro come a volerle divorare.
Quasi credeva impossibile il fatto che le stesse baciando e leccando di nuovo, credeva non sarebbe accaduto mai più. E invece...
Bill si strinse di più a lui, avanzando leggermente con il viso, come se non gli bastasse già il contatto che avevano tra di loro.
Aprì la bocca, permettendo alla lingua dell’altro di entrare, esplorando luoghi in cui già era stata e nei quali si trovava maledettamente bene e a suo agio.
Tom passò le mani sotto la maglia strettissima di Bill, staccandosi da lui e sfilando quell’indumento di troppo.
Si abbassò con la testa e succhiò leggermente su quel collo che non era cambiato e per il quale era impazzito già tantissime volte.
Il fatto di trovarsi lì, di nuovo, con Bill tra le braccia, lo faceva tremare dentro e fuori, creandogli una situazione d’impotenza e totale delirio.
Lo desiderava così tanto, da sempre...non aveva mai smesso di pensare a lui e di come fosse l’unica persona con la quale si era trovato veramente bene a fare l’amore.
I loro corpi erano sempre stati perfettamente in sincronia, come se fossero nati l’uno per l’altro.
<< Tom, Tom...spogliami...>>
La preghiera di Bill schizzò al cervello di Tom come un vortice violento, tanto che per un momento perse totalmente il lume della ragione, accanendosi contro Bill con tale violenza che, se qualcuno lo avesse visto, avrebbe pensato che avesse voluto ucciderlo.
D’impeto, lottò con la cinta e con quei pantaloni strettissimi che Bill continuava ad adorare incondizionatamente. Tom si era sempre chiesto come diamine facesse ad andare in giro con un seconda pelle del cazzo.
Riuscì nell’impresa, come in fondo aveva sempre fatto e quasi adorò trovarsi di nuovo davanti a quel corpo che aveva adorato e posseduto per tanto tempo.
Accaldato, si tolse anche lui la maglietta, restando a petto nudo.
Insomma, poteva vantare di aver messo su davvero un gran bel fisico in quegli ultimi anni, un po’ per dono divino, un po’ perché aveva sempre fatto sport.
Non era più il mingherlino dalle spalle leggermente curve di una volta, adesso poteva andare in giro brandendo i suoi pettorali come cimelio di guerra. O quasi...
A bloccare i suoi pensieri vanitosi, fu il contatto con la mano di Bill che, in quel momento, si era messo seduto e lo stava sfiorando su un fianco, fissandolo con lussuria.
Tom rabbrividì quando sentì le sue labbra dolci e delicate posarsi esattamente sopra all’ombelico e sfiorarlo leggermente sull’addome.
Dio, voleva farlo suo di nuovo, voleva riaverlo tutto per sé, incurante delle conseguenze che ciò avrebbe comportato.
Si beò ancora per un po’ delle carezza soavi del moro, che si erano spostate lungo la sua schiena, solleticandolo ogni tanto con quelle unghie perfette.
Molto lentamente, fece sdraiare di nuovo Bill, adagiandolo sul letto e scendendo sulle sue labbra con quanta più dolcezza potesse.
Fece scontrare i loro bacini, provocando un contatto che per molto tempo gli era mancato. Bill sospirava nella sua bocca e Tom concluse che quella era la vera aria di cui necessitava in quel momento.
Senza staccare gli occhi da quelli dell’altro, si sollevò di nuovo e si slacciò la cinta, alzandosi poi un momento solo per far cadere i pantaloni a terra.
<< Sei veramente sicuro?>> Chiese, mentre lentamente tirava giù i boxer, anche quelli attillati, a Bill.
Bill sorrise leggermente, sbattendo appena le ciglia. << Mai stato più sicuro di così, Tom.>>
Tom gli sorrise a sua volta e montò sopra di lui, dopo essersi privato anche lui del suo ultimo indumento.
I loro sessi si scontrarono , provocando un doppio sussulto.
<< Dio, mi è mancato così tanto.>> Sospirò Bill, gettando il viso nell’incavo del collo dell’altro.
Tom sibilò tra i denti, come se quelle parole gli avessero travolto violentemente il cervello, e lo baciò sulla fronte con potenza, come a bloccare il moto di dolore che lo aveva travolto in quel momento. << E’ mancato anche a me, Cristo!>>
Bill sorrise appena e lo tirò per una delle treccine, facendo di nuovo congiungere le loro labbra. Tom, di sua risposta, lo baciò voracemente, entrando con la lingua percorrendogli il palato e i lati delle guance.
Immediatamente si chinò su di lui, premendo con la punta del pene sull’apertura del moro , che aprì le gambe tranquillamente, come aveva sempre fatto.
Tom premette più forte, aiutandosi con una mano , fino ad entrare leggermente.
Bill conficcò le unghie sulla sua schiena e lo trasse a sé più forte , come a fargli capire che era pronto. Pronto come sempre, per lui.
A quel punto, Tom si spinse in avanti, entrando totalmente in lui e sentendo le sue unghie conficcarsi più a fondo.
Bill lo baciò sul collo, succhiandolo leggermente e strusciando il naso su di lui.
Tom gli accarezzò una guancia e lo baciò delicatamente e con dolcezza, dando la prima leggera spinta dentro di lui.
Bill sospirò amabilmente e Tom pensò fosse la più bella creatura esistente al mondo, sopra ogni altra cosa.
Si mosse ancora e ancora, accelerando le spinte e stringendo a forza ai denti talmente l’eccitazione.
Quella era davvero un’altra cosa...fare l’amore con Bill non si avvicinava nemmeno lontanamente a quando lo faceva con le ragazze, un po’ per una questione fisica, un po’ per una questione mentale.
Tom non aveva mai smesso di amarlo, era quello il punto dolente...
Preso da un momento di rabbia, si mosse di scatto, facendo sussultare il moro, che esalò un sospiro lunghissimo e tremolante.
Spinse ancora, così deciso che Bill aprì gli occhi piantandoli nei suoi e lo guardò accigliato. << Tutto bene, Tom?>> Chiese, infatti.
Tom tremò per un momento, ma decise di tenere a bada i suoi pensieri e pensare solamente al fatto che, in quel momento, stava bene, aveva di nuovo Bill con sé e che non poteva desiderare altro nella vita.
Pian piano, la rabbia che stava prendendo possesso di lui si bloccò, permettendogli di rilassarsi totalmente.
Lo sguardo di Bill nel suo, gli diede di nuovo quella lucidità di cui aveva bisogno.
<< Certo.>> Disse, cercando di tranquillizzarlo.
<< Ma tu sei sicuro?>> Chiese, stavolta, il moro. Sembrava quasi che avesse l’angoscia dentro di sé.
<< Oh Bill...>> Tom roteò gli occhi, dispiaciuto per aver fatto fraintendere la sua volontà. << Certo che sono sicuro.>> Disse accarezzandogli una guancia e baciandogli i capelli. << Non pensare che io non voglia.>>
<< E’ che ti vedevo strano.>> Disse Bill, accarezzandogli il collo. << Magari sei arrabbiato con me e...>>
<< Silenzio,>> Sussurrò Tom, sfiorandogli il labbro inferiore con il pollice. << non pensarlo più. Non pensarci. Adesso non è momento per la rabbia. Stiamo bene, no?>>
Bill alzò leggermente gli angoli della bocca, abbozzando un sorriso timido. << Sì...>>
<< E allora questo basta per il momento.>> Lo tranquillizzò Tom, chinandosi per baciarlo di nuovo.
Il moro sospirò sollevato e gli cinse il collo con le braccia, mentre quello iniziava di nuovo a muoversi sopra di lui, entrando ed uscendo dal suo corpo.
Bill sussultò quando avvertì un’ondata di piacere pervadergli il corpo e il cervello e la testa continuò a girare vorticosamente a causa dell’alcool ancora in circolo.
Da una parte era fantastico sentirsi così sballati ma, allo stesso tempo, capire perfettamente cosa stesse accadendo.
Sentì Tom stringerlo più forte e ansimare nel suo orecchio e gli venne quasi voglia di urlare quando percepì il suo pene entrare sempre più in profondità.
<< Non fermarti mai...>> Sospirò ,sollevando le gambe e avvolgendole intorno ai fianchi di Tom.
<< Non lo farò. Continuerò fino alla morte se vorrai...>> Sussurrò quello a sua volta.
Sarebbe voluto durare in eterno, ma il fisico era quello che era e già poteva avvertire l’orgasmo imminente.
<< Tom, sto per scoppiare.>> Gracchiò Bill, gettando il collo all’indietro, in cerca d’aria.
<< Tranquillo anche io...>> Ringhiò quell’altro, e prima ancora di terminare la frase, avvertì un’ondata di calore nel ventre e poi il suo rilascio che si sprigionava all’interno del moro.
<< Dio...>> Sussultò quest’ultimo, mentre anche lui veniva tra gli stomaci di entrambi con un ultimo urlo di piacere.
Tom si gettò su di lui, le sue braccia non ce la facevano più a restare in quel modo, e si poggiò sul suo petto.
Bill gli accarezzò la nuca, giocherellando con qualche treccina un po’ più ribelle che ricadeva su quella schiena muscolosa e perfetta.
<< Vedo la stanza muoversi...>> Sussurrò sentendo gli occhi appesantirsi.
<< Perché non sta girando sul serio?>> Brontolò Tom, sentendo il sonno prendere il sopravvento.
Bill rise appena, nonostante non sentisse la forza nemmeno per quello, e lasciò ricadere il suo braccio al lato del letto.
Tempo pochi minuti ed entrambi svennero dal sonno...


Questo finale mi sembra un pò una dei tanti finali della Divina Commedia quando Dante, dopo aver sentito storie e storie di personnaggi dannati, sviene dalla paura e dal pietà. XD
Comunque credo proprio che io vi debba delle scuse per la mia assenza e per tutto il tempo che vi ho fatto aspettare.
Alla fine non mi piaceva postare solo una parte di capitolo, così mi sono messa con tutta me stessa a cercare di concluderlo. Giuro che per il prossimo non vi farò passare 1000 mari. (Ahaha! Faceva ridere? No! -_-)
Comunque...ho iniziato a lavorare, l'università sembra volere farmi fuori, l'uomo che amo vuole solo trombarmi e...ah ecco! La mia migliore amica mi sta voltando le spalle.
Ora vi chiederete: Perché, cara Mem, non ti suicidi immediatamente, subito, in codesto tempo?
Io vi rispondo: Per quanto il vento ululi forte la montagna non potrà mai chinarsi ad esso (citazione Mulan, o probabilmente Mao tze tung! Comunque io l'ho sentita da Mulan ù_ù) Qundi non mi suicido perché io sono la mia stessa forza e non darò mai modo alla gente di sentirsi soddisfatta per la mia disfatta. GIAMMAI!
Comunque, togliendo questo ultimo particolare, ecco il capitolo. Vi è piaciuto? Che ne pensate?
Colgo l'occasione per ringraziare tutte coloro che mi hanno aspettato, che non hanno dimenticato full circle MAI, anche dopo questo lungo periodo. Vi devo davvero molto. E ora... COMMENTI. +______+
 
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view post Posted on 27/10/2011, 08:25
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Big Twincester
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Ne è valsa la pena Mem.Davvero! :wub:
E' bello vedere che dopo tutti questi anni, c'è sempre quel qualcosa che li attrae uno verso l'altro. :wub:
Tom è piu' maturo e a Bill piace un sacco.
Mi è piaciuto rivederli assieme, trasportati dai ricordi, dalla passione e si...anche dall'amore. I sentimenti di Tom sono ben chiari. :rolleyes:
Soltanto...
passato questo momento di passione, dovranno pur sempre affrontare sia il passato che la loro realtà di oggi. -_-
Grazie Per il chappolo Mem. :woot: Non farci aspettare cosi tanto, che mi dispero in un angoletto... :(
ps: grazie per l'avatarro ;)
 
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TokioDeadDoll
view post Posted on 28/10/2011, 18:08




**

ODDIO DEVO LEGGERE
 
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view post Posted on 29/10/2011, 10:28

Nice Twincester
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Dato gli ultimi capitoli era ovvio che sarebbe andata a finire così tra loro.
Ma che cosa succederà dopo questo momento di pura estasi tra loro?
E' chiaro che sono ancora legati e questo momento gli ha avvicinati ancora di più, però c'è ancora David in ballo e prima o poi anche lui tornerà dal suo viaggio. E allora che cosa succederà?
Bene, sperando di non aspettare ancora così tanto, alla prossima^^
 
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TokioDeadDoll
view post Posted on 30/10/2011, 15:31




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Schuldig Innocence
view post Posted on 1/11/2011, 18:53




Ma tu capisci quale splendore hai postato? C'è tutto dentro. Tanta emozione, eccitazione, il cuore che fa la sua aprte e mi sono, come quasi sempre accade nei tuoi scritti per il tuo innato senso dell'umorismo, spanciata come non mai. Anacleto è un mito!
E loro due sono perfetti insieme, mi ritrovo nei pensieri di Tom. Non conta con quanti e quante abbiano fatto sesso, loro e la loro chimica, sono indissolubili. Sono fatti l'uno per l'altro, perfino negli scherzi, nell'ironia, nello sfotticchiarsi, non potrebbero essere più in armonia, proprio perchè sono diversissimi.
Mi sento una gattina soddisfatta.XDXD


P.s. Donna ti stimo sempre più, mi hai insegnato sempre cose buone e giuste per affrontare la mia di vita, e quell'atteggiamento di sfida , di tenere la testa alta di fronte a chi non ti ha meritata, credimi, lo capisco bene. Si TU, sei la tua stessa forza.

P.s Aspetterei fino ad avere i capelli bianchi pur di leggerti. XDXD
 
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Schuldig Innocence
view post Posted on 13/11/2011, 14:44




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eli92
view post Posted on 15/11/2011, 11:28




Anche a me il capitolo è piaciuto tantissimo Tom adesso sembra adirittura più adulto di Bill..spero di poter leggere il seguito al più presto :) Alla prossima
 
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carly.
view post Posted on 15/11/2011, 13:19




Intanto ti ho scritto per mp perché mi devi assolutamente aggiornare o_o


Io tipo non avevo nemmeno visto che era arrivato il capitolo o.o
Ho letto i commenti e mi sono resa conto che avevi postato XD
E così si sono rincontrati come ai vecchi tempi cercando di seppellire il rancore che si portavano dietro... Solo che non vorrei che l'alcol gli facesse dimenticare tutte quelle belle cose che si sono detti.
Sarebbe abbastanza un casotto ecco.

Forza Amore! Vedrai che supererai tutto quanto <3
 
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Schuldig Innocence
view post Posted on 12/12/2011, 19:25




Donna, non ti sto tartassando di up solo perchè penso che tu stia in questo periodo già tartassata di tuo. Ma sappi che tu e le tue ficci siete sovente nella mia testolina! XD
 
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Memories
view post Posted on 10/1/2012, 22:21




Il capitolo è a metà.
 
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carly.
view post Posted on 15/1/2012, 18:40




*_____*
 
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1040 replies since 8/9/2010, 11:37   19201 views
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